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Il Pastore della Lessinia
e Lagorai in lista d’attesa
Diventerà cane di razza

Una coppia di  Pastori della Lessinia e LagoraiPastori della Lessinia e Lagorai al raduno tenutosi a Erbezzo. A loro è stata dedicata una pagina Facebook FOTO AMATO
Una coppia di Pastori della Lessinia e LagoraiPastori della Lessinia e Lagorai al raduno tenutosi a Erbezzo. A loro è stata dedicata una pagina Facebook FOTO AMATO
Una coppia di  Pastori della Lessinia e LagoraiPastori della Lessinia e Lagorai al raduno tenutosi a Erbezzo. A loro è stata dedicata una pagina Facebook FOTO AMATO
Una coppia di Pastori della Lessinia e LagoraiPastori della Lessinia e Lagorai al raduno tenutosi a Erbezzo. A loro è stata dedicata una pagina Facebook FOTO AMATO

È partita la trafila burocratica per il riconoscimento della razza di cane Pastore della Lessinia e Lagorai. Al raduno di Erbezzo, voluto da un gruppo di giovani guidati da Veronica Isalberti, possessori o appassionati di questi cani che si incontrano nelle malghe e nelle contrade della Lessinia, ma che non hanno avuto finora un proprio riconoscimento ufficiale, è stata una sorpresa per gli stessi organizzatori che hanno visto la partecipazione di diverse persone accompagnate dall’amico a quattro zampe, pensato come conduttore di bestiame ma che ormai è entrato anche nelle case e negli appartamenti di città.

Alessio Nisticò è vicepresidente del Club italiano Cane delle Alpi Apuane, che sta seguendo lo stesso iter di riconoscimento ufficiale del Pastore della Lessinia e Lagorai e si sta impegnando per avviare le stesse procedure per questa razza. Spiega i fondamenti biologici e storici che guidano la ricerca e l’iter per il riconoscimento: «L’Italia vanta la cultura pastorale più antica d'Europa, originatasi dalle grandi migrazioni delle popolazioni di pastori nomadi e già in epoca neolitica i cani venivano utilizzati principalmente per la guardia degli insediamenti umani e degli armenti; successivamente si selezionarono cani idonei a condurre il bestiame, mettendo a frutto il loro naturale istinto predatorio. Tra questi cani il Pastore delle Alpi può essere considerato il progenitore di tutte le razze di cani conduttori attualmente presenti; abbiamo prove della sua presenza attraverso i graffiti rupestri della Val Camonica risalenti a quasi tremila anni fa», spiega.

Ma diversamente da quanto avvenuto in altri Paesi Europei, in cui sono stati formalizzati gli standard ufficiali delle diverse razze di cani da noi non c'è stata sinora una particolare attenzione per la valorizzazione delle razze autoctone.

Attualmente è ufficialmente riconosciuto solo il Pastore bergamasco e sono stati recentemente attivati progetti finalizzati al riconoscimento del Cane di Oropa (sulle Alpi Biellesi) e del Cane delle Alpi Apuane (nel comprensorio della Liguria e dell'alta Toscana).

Anche nel Triveneto è da sempre presente lo stesso tipo di cane, in particolare nei comprensori montani della Lessinia e del Lagorai, catena montuosa che separa la Val di Fiemme dalla Valsugana e dove ha saputo raggiungere un'omogeneità di tipo significativa. È di taglia media, per essere agile e veloce a condurre greggi e mandrie, nel radunare i capi dispersi, ha un buon istinto predatorio, ma non eccessivo, per non far danni con i propri morsi ai capi domestici.

«Si tratta di un cane mesomorfo, che ha cioè struttura regolare, né tozza né slanciata, di taglia media e aspetto tipicamente lupoide, con il mantello prevalentemente di colore merle», aggiunge Nisticò. Il merle è un gene che determina, tra le tante cose, una combinazione di colori nel manto dei cani, con macchie bianche su fondo grigio o blu e occhi nocciola o azzurri a volte anche uno diverso dall’altro.

È un animale eccellente da lavoro, capace di condurre ovini e bovini, con un temperamento vivace che lo rende anche un ottimo da compagnia per chi ama le escursioni e le attività sportive. «Potremmo considerarlo il Border Collie italiano, se non fosse in realtà che l’origine del Pastore della Lessinia è molto più antica», precisa Nisticò.

In occasione del primo raduno del Pastore della Lessinia e del Lagorai si sono gettate le basi del progetto di riconoscimento, attraverso la raccolta di adesioni all'associazione senza fini di lucro che si fa promotrice dell'istanza all'Ente nazionale della cinofilia italiana (Enci) per il riconoscimento come razza.

I prossimi passi del progetto prevedono il censimento della popolazione canina di riferimento, i rilievi cinometrici (le misurazioni di un certo numero di animali che definiranno i parametri medi) e le ricerche di materiale storico che documentino le caratteristiche distintive della razza dal punto di vista morfologico e attitudinale.

La futura razza ha già una sua pagina Facebook di riferimento (Il pastore della Lessinia e Lagorai) a cui possono rivolgersi gli interessati e gli appassionati.

Vittorio Zambaldo

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