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Il Comune è parte civile
nel processo sulle cave

Capannoni a ridosso delle cave
Capannoni a ridosso delle cave
Capannoni a ridosso delle cave
Capannoni a ridosso delle cave

Il Comune di Fumane si costituisce parte civile nel processo penale sulle cave di Gorgusello, che vede imputati 5 aziende di cavatori, l’ex sindaco di Fumane Domenico Bianchi e l’ex responsabile dell’ufficio tecnico Federico Donatoni. Lo ha stabilito in questi giorni la Giunta che ha deliberato di conferire mandato ad un legale per la costituzione di parte civile, in seguito alla notizia che il 28 giugno ci sarà l’udienza preliminare.

L’amministrazione, così facendo, vuole verificare se vi siano state effettivamente responsabilità penali, così come contestato dalla Procura, che indaga sui reati di abusi edilizi e paesaggistici, falsità ideologica, abuso in atti d’ufficio ed omissioni, commessi tra il 2013 e il 2014. Questione delicata, essendo coinvolto anche l’ex sindaco, ed essendo eventualmente prevedibile un risarcimento. La prossima settimana il sindaco Mirco Frapporti andrà in Provincia per far chiarezza sull’annosa questione tra prima e seconda lavorazione della pietra, distinzione ritenuta dagli imputati poco chiara, a livello legislativo.

La vicenda riguarda i capannoni, ritenuti abusivi, costruiti nelle aree di cava di Gorgusello e di Breonio e dove, oltre alla prima lavorazione consentita, cioè la sgrezzatura, si eseguì anche la seconda, la lucidatura. Quest’ultima può essere effettuata, secondo la normativa, solo in aree artigianali ed industriali, mentre la prima in aree agricole, e quindi le due lavorazioni sono soggette a tassazione diversa. Tutto iniziò il 16 aprile 2014 quando il Corpo Forestale dello Stato requisì documenti in municipio. L’accusa fu di abuso d’ufficio e omissione in atti d’ufficio, in quanto fu fatta una sanatoria senza che i luoghi fossero stati ripristinati. L’accusa di falso ideologico riguarda 4 aziende che avrebbero dichiarato di aver spostato i macchinari per la seconda lavorazione in un capannone a Sant’Anna d'Alfaedo, cosa risultata falsa.

Il 28 giugno, all’udienza preliminare, compariranno davanti al giudice Raffaele Ferraro 8 persone raggiunte da avviso di garanzia per le quali il Pm, Beatrice Zanotti, titolare dell’inchiesta, ha chiesto il rinvio a giudizio. Le aziende sono Pietre Breonio di Andrea e Massimo Michelazzi; Marconi Pietre di Stefano Marconi; Immobiliare Zive Due di Domenico Zivelonghi; Simeoni di Francesco Simeoni e Facciotti di Mauro Facciotti. G.G.

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