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I lupi non perdono il vizio
Attacco bis a Roverè

Salgono a 56 gli animali domestici predati dai lupi dall’inizio dell’anno in Lessinia, con l’ultimo attacco a Malga Marian, ai danni di una manzetta di 13 mesi di proprietà di Claudio Gaspari di Roverè che ha un’azienda agricola in società con il cugino. «È la seconda predazione in un mese sempre nello stesso posto», riferisce l’allevatore che ha subito un altro attacco l’11 giugno scorso sempre ai danni di una manza della stessa età.

«In alpeggio me ne erano rimaste ancora sette e ho deciso di riportarle in stalla. Mi scontro con due realtà. Da una parte mi si dice che per il benessere animale devo lasciare i capi al pascolo e non tenerli tutto l’anno in stalla, però non posso difendermi se il lupo me li mangia. Dall’altro per questa malga, che è comunale, pago un affitto per il numero di capi che porto in alpeggio, ma nessuno mi sconta sul prezzo il fatto di non poter sfruttare l’alpeggio con tutti i capi pattuiti», si lamenta Gaspari. Un anno fa subì un’altra predazione sempre a Malga Marian, quella volta su un vitello. Il risarcimento per quel danno l’ha ricevuto il mese scorso e degli 83 capi predati complessivamente nel 2016 sono sedici quelli ancora da risarcire da parte della Regione, e l’assessore Giuseppe Pan ha assicurato che sono a buon punto le istruttorie per i capi denunciati nei primi mesi del 2017.

A Malga Marian Gaspari ha ancora 35 capi di proprietà in alpeggio con una settantina di capi di altri due soci che condividono i pascoli della malga. «È un problema lasciare sul posto le bestie più giovani perché fanno una brutta fine», commenta osservando quel che resta dell’ultima predazione dove la manzetta è stata completamente consumata dai predatori.

La zona non è isolata perché si trova fra l’albergo di Conca dei Parpari e il rifugio Dosso Alto, area che è anche meta di escursioni. «L’ultima predazione è avvenuta probabilmente nella notte fra sabato e domenica», aggiunge Gaspari, «perché già domenica mattina la manza mancava e abbiamo poi trovato i resti nel pomeriggio di lunedì».

Con quest’ultimo evento salgono a 30 gli episodi predatori da inizio anno ai danni del patrimonio zootecnico della Lessinia. Dei 56 capi predati 47 sono stati attribuiti con certezza al lupo e altri 9 classificati genericamente come predazione da canide, ma risarciti comunque dalla Regione. Sono 51 i capi uccisi dai predatori e 5 quelli feriti o soppressi successivamente per le ferite riportate. Gli attacchi sono stati principalmente su bovini (27 uccisi) e ovini (21 pecore uccise e tre ferite o soppresse), quattro asini (due uccisi e due feriti) e una capra.

Vittorio Zambaldo

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