<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

I cent’anni di Amelia
donna forte e mite

Amelia Castagna, festeggiata per il suo secolo di vita FOTO AMATO
Amelia Castagna, festeggiata per il suo secolo di vita FOTO AMATO
Amelia Castagna, festeggiata per il suo secolo di vita FOTO AMATO
Amelia Castagna, festeggiata per il suo secolo di vita FOTO AMATO

Ha festeggiato alla grande il suo centesimo compleanno Amelia Castagna, invitando figli e nipoti al ristorante Cristina di San Rocco di Piegara, la frazione di Roverè dove abita in casa di una delle figlie. Ancora molto lucida e attenta a quello che dicono gli altri, paga all’età solo i problemi legati alla deambulazione. La sua ricetta segreta ma che dà volentieri a tutti è un uovo fresco al giorno, un bicchiere di vino rosso e tanti dolci, a dispetto della linea che è invece invidiabile.

Ma c’è anche tanta serenità nelle sue parole per una vita che non è stata facile fin dall'inizio, perché ha perso la mamma quando aveva solo quattro anni, ultima di due sorelle e un fratello. Il papà li ha allevati tutti da solo, con la vita di stenti di allora. Le cose potevano andar meglio con il matrimonio con il compaesano Romeo Bicego, che sposò nel 1939 in uno dei pochi congedi che aveva avuto da quando era partito militare di leva nel 1936 e non era ancora riuscito a farsi congedare. Una maledizione per quella generazione di giovani che spesero i migliori anni della loro vita sotto le armi e su più fronti.

Nel frattempo erano nate le prime due figlie, Giulietta e Vittoria, ma questo non gli impedì di essere destinato al fronte francese, poi greco-albanese e infine russo. Il ricordo dell’amata Amelia e delle due bambine che aveva lasciato lo sostenne anche nei difficili momenti della ritirata, in cui ebbe il merito, da sergente maggiore, di riportare a casa tutti salvi gli uomini della sua squadra.

Lo attendevano ancora tribolazioni con la prigionia in Germania e il campo di lavoro a Königsberg, dove sopravvisse a un bombardamento alleato alla fabbrica di armi dov’era costretto a lavorare. Solo nell’autunno del 1945 poté riabbracciare Amelia e le figliolette.

Arrivarono Croce di guerra e il diploma di martire della libertà ma nessun aiuto economico e insieme si rimboccarono le maniche per ricostruire la vita e far ancora più grande la famiglia con la nascita degli altri figli Renzo, Maria, Carla e Sandro.

Amelia ha continuato a lavorare in famiglia e nei campi, provvedendo al sostentamento dei figli assieme a Romeo che da solo, nei ritagli di tempo, è riuscito a costruire una nuova casa per tutta la famiglia.

L'amministrazione comunale, con il vicesindaco Loris Corradi e la consigliera delegata al sociale Agnese Dalla Valentina, ha voluto partecipare alla festa portando gli auguri dell’intero paese, donando un grande mazzo di fiori e la copia incorniciata dell’atto di nascita di Amelia, come risulta dal libro dell’ anagrafe comunale. V.Z.

Suggerimenti