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Grotta di Fumane:
l’amarezza di Castagna

Castagna intento nell’accensione di un fuoco
Castagna intento nell’accensione di un fuoco
Castagna intento nell’accensione di un fuoco
Castagna intento nell’accensione di un fuoco

Tutta l’organizzazione del laboratori sull’uomo antico della Lessinia è nelle mani di Alberto Castagna, 71 anni, archeologo sperimentale, collaboratore della sezione di Preistoria del Museo civico di Storia naturale di Verona dal 1972, ispettore onorario della Soprintendenza, che ancora svolge attività di ricerca e didattica, visite guidate, allestimento di mostre. È stato presente e ha collaborato a vari scavi nel Veronese e dal 1980 ha collaborato con l’università di Ferrara nelle diverse campagne che hanno interessato la Grotta di Fumane e per la quale ha anche formato delle guide specifiche. Per sette anni ha organizzato l’evento Preistoria Festival per far conoscere il sito della Grotta di Fumane e a titolo gratuito ha sempre esercitato attività di controllo sullo stesso sito, fino al 2015, quando la gestione venne affidata a una nuova associazione la quale non ha tenuto conto dell’attività svolta in tanti anni, non rinnovandogli la nomina a referente per il Comune e non affidandogli alcun tipo di incarico. «Anche se non mi aspetto medaglie, mi avrebbe gratificato un riconoscimento pubblico, magari scritto e spontaneo da parte del Comune e dell’ateneo di Ferrara per anni di attività svolta, praticamente a titolo di volontariato, anche in considerazione del fatto che con la mia dedizione ho contribuito notevolmente a far conoscere e valorizzare il sito». Ricorda che la ripresa delle attività di scavo e pulizia in grotta, dopo vent’anni di abbandono completo, è avvenuta nel 1980 per merito suo e dei colleghi Sartorelli e Tagliente e con loro è continuata saltuariamente per circa tre anni. Le visite guidate al pubblico sono state ideate, e condotte per molto anni, dallo stesso Castagna con un’attiva collaborazione del Museo di Storia naturale, in una meritoria opera di divulgazione culturale e scientifica. «È un profondo e intenso legame con la Grotta che dura da più di 40 anni, che mi ha fatto crescere e dato l’opportunità di far conoscere e amare questo importante sito a moltissime persone, in particolare ai giovani», aggiunge. Per lui è difficile mandar giù il boccone amaro dell’esclusione da ogni attività nel sito, recidendo il rapporto in maniera brutale: «Sono profondamente amareggiato e provo una grande rabbia nei confronti di chi non ha avuto rispetto, riconoscenza e attenzione per una persona che ha dedicato una vita intera alla Grotta mettendo a disposizione impegno, professionalità e serietà», conclude. V.Z.

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