Ci sono già una decina di iscritti e altri si aggiungeranno nei prossimi giorni al corso di 150 ore che partirà a dicembre e che darà le premesse fondamentali per poter concorrere al pacchetto della Misura 6.1.1 del Piano di sviluppo rurale (Psr) per l’insediamento di giovani agricoltori. È stato presentato alla Casa di Peper di Sant’Andrea di Badia Calavena dallo Studio Scardoni per lo sviluppo della aree D classificate come montane dalla Regione, con l’intervento anche di Alessandro Cappelletti, capoufficio per il primo insediamento in agricoltura alla sede veronese di Avepa, l’agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura. L’opportunità fa indubbiamente gola, perché propone un premio forfettario di 40mila euro a quanti decidono di aderire alla misura e che abbiano un’età compresa fra 18 e 40 anni, purché si insedino come capo azienda, anche di una realtà produttiva esistente, appartenente alla famiglia, purché non venga frammentata. In realtà la domanda è un pacchetto che ingloba due misure che oltre all’insediamento prevede, a scelta, anche la misura 4.1.1 (Investimenti per migliorare le prestazioni e la sostenibilità globali dell’azienda) o la misura 6.4.1 (Creazione e sviluppo della diversificazione nelle imprese agricole). La prima prevede un importo minimo per le zone montane di 8mila euro, fino a un massimo di 600mila euro, con un contributo del 60 per cento; la seconda una spesa compresa fra 8mila e 200mila euro con un contributo del 50 per cento per la ristrutturazione e l’ammodernamento di immobili e del 45 per cento per l’acquisto di muovi macchinari o lo sviluppo di programmi informatici. Ci sono degli impegni a carico del beneficiario degli aiuti, come, tra gli altri, iniziare l’attuazione del piano aziendale entro nove mesi dalla concessione del contributo; concludere il piano entro 36 mesi; essere agricoltore attivo e acquisire con il corso gratuito di 150 ore la qualifica di imprenditore agricolo professionale; condurre l’azienda per almeno cinque anni e tenere la relativa contabilità per altrettanti. Alberto Scardoni, titolare dello studio, che fa parte dell'Associazione per la promozione e la difesa del territorio del Veneto, ha messo anche in evidenza, nell'illustrazione ai giovani candidati, che il rischio d’impresa c’è, «perché non siete agricoltori, ma imprenditori e come tali chiamati a fare delle scelte attente e dettagliate, con un pensiero strategico per il futuro, consapevoli, perché l’ importante non è voler vincere ma prepararsi a vincere. Quindi informarsi sulle domande, presentarle nei tempi utili e godere di assistenza anche dopo l’accettazione, come richiedono investimenti strutturali e un business plan che dimostri il miglioramento della redditività dell’azienda». Al corso ci si iscrive entro il 30 novembre (347.36033 95) e le lezioni saranno nell’azienda agricola Terre di Sprea, sulla strada fra Badia e la frazione Sprea. Si parlerà delle domande e delle diverse misure, del funzionamento della Pac, la politica agricola europea, di mercato globale, di vendita diretta e gestione sostenibile, di qualità e certificazioni, delle diverse opportunità legate all’azienda agricola come l'agriturismo, l’azienda didattica o sociale, di sicurezza sul posto di lavoro, di fatturazione elettronica e contabilità, di come preparare un preventivo. •