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Fiocchi e scirocco
ora di nuovo neve
La Lessinia spera

Ieri pomeriggio al rifugio  Bocca di Selva  è tornata la neve
Ieri pomeriggio al rifugio Bocca di Selva è tornata la neve
Ieri pomeriggio al rifugio  Bocca di Selva  è tornata la neve
Ieri pomeriggio al rifugio Bocca di Selva è tornata la neve

La nevicata di sabato sera e domenica mattina aveva illuso gli appassionati di sport invernali di poter presto indossare gli sci ma è bastato un vento di scirocco a trasformare un solido strato di una ventina di centimetri di neve, sopra i 1.400 metri di quota, in un fondo impraticabile.

Purtroppo il vento di scirocco ha portato altre precipitazioni ma di carattere piovoso che hanno appesantito la neve quando non l’hanno addirittura sciolta. All’acqua si è unita la nebbia, guastando del tutto la festa. La speranza che la notte portasse il freddo è andata ancora una volta delusa e nella giornata di lunedì gli operatori erano abbastanza preoccupati.

Marco Melotti, direttore di Lessinia Turistsport, la società che ha in gestione le piste di fondo dell’Altopiano, esce ogni inverno con i gatti delle nevi per la tracciatura ma già domenica era molto incerto: «La neve ci sarebbe, poca, ma si potrebbe tentare se facesse più freddo. Questa sera se ne dovrebbe aggiungere dell'altra e vediamo di aprire, magari per martedì», aveva detto. Lo strato aveva già una bella consistenza da località Grietz e si sperava che con la notte sarebbero arrivate altre buone notizie. Invece lunedì mattina la precipitazione a 1.400 metri era di carattere piovoso fin dalle prime ore, accompagnata per il resto della giornata da nuvole basse e nebbia. Improponibile uscire con i mezzi tracciapista pesanti in quelle condizioni con il rischio di rovinare tutto. L'attesa non portava tuttavia nulla di buono e il vento di scirocco, accompagnato dalla nebbia si è portato via una buona fetta di neve.

STESSA SITUAZIONE a Malga San Giorgio per lo sci di discesa. I titolari della nuova società G&A, che hanno in affitto la stazione, sono desolati: «Sono caduti appena una ventina di centimetri ma è una neve schifosa e pesante, impossibile da sistemare con i mezzi tracciapista. Speriamo nelle prossime ore, contando che faccia quantomeno freddo, se proprio non vuole fare altre precipitazioni. Per il momento gli impianti sono chiusi. Abbiamo fatto tutti i collaudi richiesti per legge», aggiungono, «ma finora abbiamo avuto solo spese senza un centesimo di entrate. Ci sarebbero le condizioni per chiedere il riconoscimento dello stato di calamità, ma sarà difficile che ce lo concedano».

Ieri sera, per fortuna, la neve è tornata a farsi vedere in Lessinia e sulle Prealpi Venete, complice un abbassamento delle temperature e l’arrivo di una intensa perturbazione. La neve dovrebbe cadere fino a questa mattina, quindi sono previsti venti forti e un ulteriore abbassamento della temperatura che potrebbe portare una spanna di neve fresca anche a quote inferiori (800-1000 metri). Se le previsioni saranno rispettate potrebbe esserci una speranza di apertura per il prossimo fine settimana.V.Z.

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