<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Escursionisti tenaci
La pioggia non li ferma

La celebrazione della messa, sotto la pioggia, per l’apertura  della stagione escursionistica in alta montagna
La celebrazione della messa, sotto la pioggia, per l’apertura della stagione escursionistica in alta montagna
La celebrazione della messa, sotto la pioggia, per l’apertura  della stagione escursionistica in alta montagna
La celebrazione della messa, sotto la pioggia, per l’apertura della stagione escursionistica in alta montagna

Il tempo incerto ha tenuto a casa i più, ma non è mancato un manipolo di una sessantina di fedelissimi che hanno partecipato, a Revolto, all’apertura della stagione estiva dell’escursionismo alpino e delle celebrazioni festive nelle chiesette dei rifugi gestite dall’Opera diocesana.

Tra i più eroici, Fulvio Pezzo di Bosco Chiesanuova, classe 1928, alpinista e fondista ancora in attività, che è sceso in due ore dal Malera a Revolto sotto la grandine, arrivando inzuppato, assistendo impassibile alla messa, cominciata anche con mezz’ora di ritardo, nella speranza che il tempo migliorasse, e ripartito sereno all’età meravigliosa di 89 anni.

«Siamo venuti pur con la pioggia e coraggiosamente», ha esordito don Flavio Gelmetti nell’omelia, «ma con quale spirito? C’è chi va in montagna per competizione, per battere record, per produrre umiliazione negli altri, per cercarsi un avversario e farsi largo sui sentieri a gomitate, perché gli altri non esistono. L’altro modo è venire in montagna perché è la parte più bella del creato, trovare motivo di elevazione spirituale e scendere poi per partecipare agli altri questa soddisfazione».

«È il luogo dove trovo Dio e ne posso godere per sempre nell’eternità», ha aggiunto don Flavio, citando la frase di una delle lapidi dei caduti alpini incastonate nelle pareti della chiesetta di San Giovanni Battista.

La messa e la tradizionale benedizione dell’attrezzatura alpinistica, portata dalla sezione Cai di Bosco Chiesanuova e Tregnago, presenti con i propri responsabili, sono state solennizzate dai canti del coro «Voci della Ferrata», diretto da Andrea Carrara, in una celebrazione che si è svolta a tratti sotto la pioggia battente e a ombrelli aperti.

Nella messa del pomeriggio, con il tempo decisamente migliorato, il Gruppo amici della montagna di San Giovanni Lupatoto ha ricordato, nella messa delle 16.30, Marco Guglielmi, caduto al Passo del Mus dieci anni fa. La celebrazione è stata animata dal coro «Scaligero dell’Alpe», diretto da Matteo Bogoni.

Alla messa del mattino erano presenti i genitori di Giacomo Ramazzotto, morto dieci anni fa, ad appena 14 anni, e il cognato del professor Ivano Testolin, padovano, perito tragicamente sul Plische a 44 anni nel 1997. Per loro, e per tutti i caduti in montagna, ci sono stati ricordi, preghiere e il canto commovente del coro che ha intonato con i presenti «Signore delle cime». Nel rifugio l’abbondante rinfresco preparato dai gestori Laura e Massimo e dai loro collaboratori ha portato a condividere quell’allegria e quella serenità che caratterizza le gite in montagna anche con condizioni meteo difficili.

Da domenica prossima, e per i mesi di luglio e di agosto, sarà possibile partecipare alla celebrazione della messa sul Carega, alle 11,30, nella chiesetta di Cristo Risorto, al Rifugio Scalorbi e, alle 16,30, in quella intitolata a San Giovanni Battista, a Revolto, mentre sul Monte Baldo la celebrazione sarà alle 11.30 a Santa Rosa, al Rifugio Barana a Cima Telegrafo, sempre con l’animazione di un coro, grazie alla collaborazione con le associazioni corali Agc e Asac e dei rifugi.

Vittorio Zambaldo

Suggerimenti