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PAURA A CAMPOFONTANA

Due vitelli sbranati
Lupi a due passi
dalle abitazioni

La carcassa di uno dei vitelli uccisi
La carcassa di uno dei vitelli uccisi
La carcassa di uno dei vitelli uccisi
La carcassa di uno dei vitelli uccisi

Due predazioni da lupi, a distanza di un giorno l’una dall’altra, in località Pagani di Campofontana, avvenute sabato e domenica scorsi ai danni di altrettanti vitelli al pascolo, creano preoccupazione fra gli allevatori della zona e interrogativi sulla presenza di predatori stanziali in quell’area a Est della nostra provincia che era finora rimasta indenne.
Ma preoccupazione anche tra gli abitanti, perché i lupi, stando al loro racconto, sarebbero arrivati a poche decine di metri dalle case. La foto che ci hanno inviato, dell’animale morto vicino al recinto, è eloquente. 
Due vitelli ai Pagani; un altro a Torla il 22 agosto e una manza nella stessa località il 19. In precedenza c’erano state predazioni ai Tebaldi a fine luglio e il 16 agosto su due manzette, ma bisogna tornare a inizio maggio ancora ai Pagani per trovare un altro vitello predato o ai Guguli e in località Gaiga, sempre nel Comune di Selva di Progno, nel mese di gennaio, ai danni di due pecore per trovare altre predazioni in questa parte di provincia.
Ora è cominciato il periodo caldo per le predazioni dei lupi, che come ogni anno coincide con la seconda metà di agosto e si prolunga fino a metà ottobre. Da Ferragosto a ieri sono stati ben nove gli eventi predatori su un totale di 38 calcolati dall’inizio dell’anno. Considerando la doppia predazione di due pecore ai Zerlotti di Roverè, il totale dei capi predati dal 15 al 28 agosto è stato di dieci, quasi un capo al giorno.
Il totale finora accertato da inizio anno, da guardiaparco e agenti del Corpo Forestale dello Stato, ammonta a 44 capi predati in 38 episodi complessivi: le vittime sono state 41, 2 i capi feriti e ancora vivi e uno quello soppresso in seguito alle ferite riportate. Nello stesso periodo dell’anno scorso gli eventi predatori erano stati solo 18 e i capi predati erano stati venti, più uno soppresso per le ferite. Le cifre nude parlano impietosamente di un raddoppio sia delle predazioni sia dei numero delle vittime.

Vittorio Zambaldo

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