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Dopo il bracconaggio di Roverè

«Ci sono state altre
uccisioni di lupi,
ma non emerse»

Dopo il bracconaggio di Roverè
Il lupo trovato morto a Roverè
Il lupo trovato morto a Roverè
Il lupo trovato morto a Roverè
Il lupo trovato morto a Roverè

L’associazione «Io non ho paura del lupo» (impegnata raccolta di dati sulla presenza del lupo e nella promozione del territorio) non ritiene che il recente caso di bracconaggio avvenuto nel Vajo di Squaranto sia isolato: «È stato fortuito il ritrovamento della carcassa del lupo impallinato, ma anche negli scorsi anni potrebbero esserci state delle uccisioni ai danni del grande predatore, così come accade in tutta Italia, dove nel silenzio il bracconaggio sul lupo è stimato in 300 esemplari l’anno, di cui solo 15 (il 5 per cento) vengono rinvenuti».

Il portavoce Francesco Romito lancia un appello ai sindaci della Lessinia «affinché comprendano che la vera strada da seguire è quella della convivenza, non delle modifiche legislative che forse, faranno uccidere, stavolta in maniera legale, qualche lupo, ma che non cancelleranno l’espansione naturale della specie sulle Alpi», conclude. 

V.Z.

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