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Catturato dalla videocamera
È il primo lupetto dell’anno

Il cucciolo di lupo all’ingresso della tana ripreso dalla telecamera installata dal Comando stazione del Corpo Forestale dello Stato di Bosco Chiesanuova
Il cucciolo di lupo all’ingresso della tana ripreso dalla telecamera installata dal Comando stazione del Corpo Forestale dello Stato di Bosco Chiesanuova
Il cucciolo di lupo all’ingresso della tana ripreso dalla telecamera installata dal Comando stazione del Corpo Forestale dello Stato di Bosco Chiesanuova
Il cucciolo di lupo all’ingresso della tana ripreso dalla telecamera installata dal Comando stazione del Corpo Forestale dello Stato di Bosco Chiesanuova

Ha fatto la sua prima uscita esplorativa dalla tana il più intraprendente dell’ultima cucciolata di lupi figli di Slavc e Giulietta. Lo ha colto tre settimane fa (era il 17 giugno), in maniera nitida, la videocamera installata dal Comando stazione del Corpo Forestale dello Stato di Bosco Chiesanuova, in collaborazione con i colleghi del Servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento e il Parco naturale regionale della Lessinia.

Il cucciolo, che si dimostra in ottima forma e ben in carne, ma ancora molto giovane e un po’ impacciato nei movimenti fra le rocce, appare per una decina di secondi sul totale di mezzo minuto del video: annusa l’aria, com’è tipico della sua specie e dei predatori, e annusa per terra, prima di girare le spalle alla videocamera e sparire.

Dal video non è possibile sapere se ci siano dei fratelli e delle sorelle e quanti siano i nuovi nati del 2016. L’osservazione scrupolosa di Forestali e guardiaparco, che ha monitorato anche mamma Giulietta, ha potuto rilevare che la femmina ha tutte le mammelle rigonfie e sviluppate, segno che è in allattamento di una prole numerosa, ma non è possibile dare un numero preciso fintantoché non si mostreranno tutti gli esemplari insieme, come è capitato negli anni scorsi.

SOLITAMENTE l’annuncio dell’ evento di una nuova nascita, che avviene fra aprile e maggio, capita nel mezzo dell’estate, fra la prima e seconda settimana di agosto. È stato così per il primo parto del 2013 (due esemplari) e per quelli dei due anni successivi con sette cuccioli nuovi per ogni anno. L’anticipo di quest’anno, da indiscrezione dei Forestali, potrebbe essere stato determinato dal fatto che la videocamera è stata posizionata in un punto molto prossimo alla tana e quindi ha potuto immortale una delle prime uscite, forse la prima in assoluto e probabilmente proprio quella dell’ esemplare più intraprendente della cucciolata.

Ma quanti sono in questo momento i lupi presenti in Lessinia? È rimasta sicuramente la coppia Alfa, formata da Slavc, lupo di ceppo dinarico -balcanico il cui straordinario itinerario di oltre mille chilometri, dalla Slovenia alla Lessinia, è stato documentato dal tracciato Gps del radiocollare, e dalla sua compagna Giulietta, lupa del ceppo italico, trovata al suo arrivo sull’altopiano e oggi possiamo dire con certezza anche il motivo della sosta di Slavc fra le nostre montagne, dopo il suo lungo peregrinare sulle Alpi orientali.

IL LORO INCONTRO risale alla primavera 2012 e la prima cucciolata nacque nella primavera successiva. Negli anni seguenti il branco si incrementò, ma come hanno sempre ribadito gli esperti, per le caratteristiche della specie e del territorio, non sarebbe rimasto in Lessinia più di un branco che solitamente, nell’ arco alpino, è formato di quattro-sei esemplari.

Quindi, considerata la mortalità naturale e quella per incidenti, avvelenamenti o bracconaggio, è impossibile che in Lessinia ci sia attualmente la sommatoria dei diversi prolifici parti della coppia Slavc-Giulietta: «Lo scorso aprile, periodo in cui è possibile avviare il conteggio e monitorare meglio le presenze, abbiamo contato sei lupi presenti in Lessinia», riferiscono gli agenti del Comando stazione di Bosco Chiesanuova del Corpo Forestale dello Stato.

Coordinato a livello alpino dal progetto europeo Life WolfAlps, di cui è capofila il Parco naturale delle Alpi marittime e a cui aderiscono anche la Regione Veneto e il Muse, il Museo delle scienze di Trento, il monitoraggio del branco della Lessinia ha previsto la raccolta di dati e indici di presenza attraverso tecniche quali lo «snow-tracking», cioè l’osservazione delle tracce sulla neve; la documentazione di carcasse di ungulati selvatici e domestici; il «wolf howling», cioè il richiamo attraverso la ripetizione dell’ululato del lupo; la raccolta di campioni biologici per analisi di genetica molecolare e l’utilizzo di foto e videotrappole.

Sugli esemplari in dispersione sull’Altopiano di Asiago, di cui si è avuta notizia nei mesi scorsi, non si può ancora dire nulla. È probabile che si tratti di lupi, ma non è certo il loro legame con quelli della Lessinia: solo i riscontri genetici, che si stanno ancora attendendo nei loro risultati, potranno dare una risposta definitiva.

Vittorio Zambaldo

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