<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Alpini e carabinieri, successo
del pellegrinaggio ai Parpari

La cerimonia a Conca dei Parpari
La cerimonia a Conca dei Parpari
La cerimonia a Conca dei Parpari
La cerimonia a Conca dei Parpari

Una grande partecipazione, che ha sorpreso gli stessi organizzatori, ha caratterizzato l’annuale pellegrinaggio a Conca dei Parpari, organizzato dai gruppi alpini di Roverè, San Rocco, San Vitale e San Francesco e che la sezione Ana degli alpini veronesi ha fatto proprio.

Grazie all’iniziativa del novantatreenne Elio Comerlati, il pellegrinaggio è anche Festa del Tricolore, giunta alla trentaquattresima edizione e da 10anni, dopo la posa del monumento che ricorda le vittime cadute in tempo di pace, come a Nassiryia e in altre missioni, viene celebrata con la partecipazione dell’Arma dei carabinieri.

Alla messa celebrata dal cappellano sezionale don Rino Massella, con la partecipazione del coro La Stéle, il sacerdote ha citato «i Caduti compiendo il proprio dovere in una guerra che è sempre ingiusta e i tanti sepolti vivi nei lager. La nostra gratitudine Nei loro confronti è la preghiera perché oggi il loro sacrificio si trasformi in pace per tutti». Con la parole del beato don Gnocchi ha detto: «il soldato è un piccolo umano redentore, perché morto innocente come Cristo». «Preghiamo con fede», ha esortato don Rino, «per unirci al silenzio delle vittime che non possono più gridare pace, giustizia, solidarietà, e impegniamoci in una vita cristiana coraggiosa».

Sono i temi che hanno toccato anche gli oratori al termine della sfilata che ha portato sindaci della Lessinia e alpini all’alzabandiera davanti al monumento, preceduti dalla banda di Illasi. «I reduci sono sempre meno e ai giovani è sempre più difficile far capire certe realtà. Tocca a noi alpini trasmettere solidarietà e rispetto», ha detto il capogruppo di Roverè Fabrizio Pomari, chiedendo un applauso «fino al cielo» per Ivo Squaranti, il capozona di Valpantena-Lessinia centrale recentemente scomparso, figura generosa dedicata alla solidarietà. La sindaca Alessandra Ravelli ha citato l’ammirazione di Joseph Rudyard Kipling per gli alpini mentre era corrispondente sul fronte italiano della Grande guerra: «Gli alpini sono instancabili a difendere i valori che il nostro Tricolore rappresenta».

Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi ha fatto riferimento a due punti fermi: carabinieri e alpini, che antepongono i doveri ai diritti. Il presidente provinciale Ana Luciano Bertagnoli ha concluso sul senso di questi pellegrinaggi: «Non basta esserci per non dimenticare, ma dobbiamo rende efficace la memoria facendo pace, prima dentro i nostri paesi, in trincea a difesa dei valori che rappresentiamo con la nostra storia». V.Z.

Suggerimenti