Occasione unica nel prossimo fine settimana per far del bene, divertirsi e ammirare il creato sotto la luce del plenilunio: «Illuminiamo la ricerca» è infatti l’obiettivo dell’iniziativa nata da un’idea della delegazione di Bovolone della Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica in collaborazione con la Compagnia del Fildefer, il gruppo podistico Le Peste, il Comune di Selva di Progno, il Cai di San Bonifacio e sponsor importanti quali Decathlon, Casalini e Itas Assicurazioni.
Sabato al rifugio Boschetto andrà in scena alle 22,30 la commedia brillante della compagnia Fildefer Alta quota e al termine (poco dopo la mezzanotte) si partirà a piedi, alla luce della luna, per raggiungere il rifugio Scalorbi, accompagnati dalle guide esperte del Cai. A ogni partecipante sarà offerto all’arrivo uno zainetto da parte di Decathlon, una brioche Casalini e un bracciale led Itas Assicurazioni. Compreso nell’iscrizione di 20 euro sono previsti un primo piatto al rifugio Boschetto, un rifornimento di acqua al rifugio Pertica e un tè caldo al rifugio Scalorbi.
Per l’escursione, della durata di circa 4-5 ore, occorre munirsi di scarponcini da montagna, pantaloni lunghi, pile, k-way e pila, un cambio di biancheria, bastoncini da trekking e tè caldo da tenere nello zaino.
PARTECIPERANNO alla serata anche la Protezione civile (organizzazione parcheggi), il Soccorso alpino con le sezioni di Ala e Verona (salute e sicurezza) e Fiasp che omologa il percorso e fornisce l’assicurazione ai partecipanti.
Il tetto massimo, per problemi organizzativi è fissato in 400 partecipanti, ai quali ci si può aggiungere telefonando ai numeri 348.0839329 (Davide), 349.5768482 (Paolo), 348.3395278 (Vladimir) e nei negozi Sport Life di Bovolone e Mare e Monti Sport di Isola della Scala.
Nei palazzi della Provincia, presente il consigliere Mirko Corrà, c’è stata l’illustrazione dell’iniziativa alla quale Corrà ha dato tutto il suo appoggio già come sindaco di Salizzole per analoghe manifestazioni destinate a sostenere la ricerca. «È una bella iniziativa per tre motivi», ha spiegato Davide Avanzo della Compagnia del Fildefer, «perché sosteniamo la battaglia di chi è malato e delle loro famiglie; collochiamo una nostra commedia proprio là dove è stata pensata, cioè in montagna; ci permette di apprezzare le bellezze di un luogo straordinario come il Carega di giorno e di notte». V.Z.