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A Giazza

50 quintali di legna
E la carbonara arde
anche quest'anno

La Carbonara di Giazza (Zambaldo)

Con un duplice segno di croce, tracciato con i carboni ardenti caricati sul badile che gli ha passato il figlio Giorgio, Nello Boschi ha acceso la carbonara numero 37 ai Téldari di Giazza, rito che si ripete ogni anno salvato dall’oblio grazie alla caparbietà della famiglia proprietaria dell’antica Osteria Ljetzan sulla piazza della piccola frazione cimbra di Giazza.

 

Ancora una volta i 50 quintali di legna scelta di faggio, carpino, frassino, nocciolo, sono destinati a diventare carbone vegetale dopo l’accurato processo di carbonizzazione che avviene in maniera naturale quando la legna si trova nella fase di combustione con la presenza di poco ossigeno.

La catasta, ricoperta di terra, lascia fuoriuscire inizialmente dal camino e poi dalle pareti un fumo bianco e leggero, sintomo che il processo avviene secondo le giuste modalità. Per controllare che tutto proceda secondo quanto previsto e la legna non finisca in cenere, la carbonara è sorvegliata giorno e notte intervenendo secondo necessità. Come nel passato, anche in questa edizione sono stati inseriti dei manufatti, una Madonna della carbonara, come l’artista di Cazzano di Tramigna Michelangelo Marchi ha chiamato la sua opera e dei cucchi, i tradizionali fischietti in terracotta dalle forme animali realizzati da Luca Fiorio.

L’accensione della carbonara è da sempre anche occasione di festa e in tanti sono saliti ai Téldari, alla mattina di buon’ora, per assistere, fotografare e condividere un momento di gioia e amicizia: i dolci di Mariuccia e di Gloria hanno concluso in bellezza una colazione che si è consumata attorno alle brace su cui si abbrustoliva la polenta per essere servita con soppressa, formaggio, crauti e cotechino. Giovedì mattina ci sarà la conclusione con il recupero del carbone vegetale che darà un gusto speciale ai piatti dell’Osteria Ljetzan e la sorpresa della cottura delle opere in terracotta.

 

È possibile seguire in diretta tutto lo svolgersi dell’attività della carbonara grazie al collegamento con la webcam di Ecocam e messa in rete dalla banda larga fornita da Lessnianet, sul sito osterialjetzan.it o sulla pagina Facebook Carbonari di Giazza-Koular 'un Ljetzan. Lo scorso anno ci furono ben 41.237 collegamenti di utenti da tutto il mondo nel cinque giorni di attività.

Vittorio Zambaldo

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