<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Malga San Giorgio: le precipitazioni si fanno desiderare
Malga San Giorgio: le precipitazioni si fanno desiderare
Malga San Giorgio: le precipitazioni si fanno desiderare
Malga San Giorgio: le precipitazioni si fanno desiderare

Le pozze di abbeveraggio per le mandrie sugli alti pascoli della Lessinia sono rimaste a secco e come già successo anni fa il sindaco di Bosco Chiesanuova emana un’ordinanza di somma urgenza per l’utilizzo dell’acqua del bacino artificiale di Malga San Giorgio che è destinato all'innevamento programmato per gli impianti di risalita.

Ieri il sindaco Claudio Melotti ha firmato l’ordinanza che dispone la possibilità di usare l’acqua del bacino di San Giorgio da parte degli allevatori e agricoltori, «unicamente per garantire l’abbeveraggio e il sostentamento del bestiame».

Il prelievo d’acqua con carribotte potrà essere effettuato calando all’interno del bacino una tubazione di pescaggio e il personale addetto all’operazione dovrà rimanere all’esterno della recinzione di sicurezza del serbatoio.

L’ordinanza esonera da qualsiasi responsabilità la società Nuova Lessinia spa, in fallimento e proprietaria del serbatoio, e la stessa amministrazione comunale per la mancata osservanza delle norme di sicurezza nel pescaggio dell’acqua dal bacino e nomina la polizia locale e le altre forze dell'ordine, competenti per territorio, di controllare e accertare la corretta esecuzione dell'ordinanza. Il mancato rispetto delle disposizioni è sanzionato con una penale che va da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.

L’UTILIZZO dell'acqua del bacino di San Giorgio scaturisce da una precedenza ordinanza del 16 giugno che limita l'utilizzo dell'acqua potabile a causa del perdurare delle condizioni meteo anomale, con l’aumento delle temperature e la mancanza di precipitazioni piovose.

Il perdurare della straordinaria siccità, cominciata in inverno e proseguita in primavera, ha provocato il prosciugamento di numerose pozze di alpeggio e rende impossibile l’abbeveraggio degli animali al pascolo. Ci sono state diverse richieste da parte degli allevatori e proprietari di malghe o affittuari di far fronte con un provvedimento urgente alla situazione straordinaria che si è creata.

Il bacino di San Giorgio contiene circa 7mila metri cubi d’acqua, che è stata accumulata per l’innevamento programmato in inverno, e che è compatibile con l’uso zootecnico.

Vittorio Zambaldo

Suggerimenti