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È sempre tempo di donare il sangue

Il monumento al donatore a Badia Calavena
Il monumento al donatore a Badia Calavena
Il monumento al donatore a Badia Calavena
Il monumento al donatore a Badia Calavena

Una clessidra in ferro battuto, opera del maestro Luigi Ferrari di Cogollo, con nella parte superiore delle gocce rosso sangue, che nella parte inferiore si trasformano in cuori, è l’originale monumento ai donatori che la sezione Fidas di Badia Calavena e Selva di Progno ha inaugurato su piazza Mercato, con la benedizione del parroco don Giuseppe Benini.

«Quando ci siamo avventurati in quest’idea ci siamo posti tanti interrogativi», ha commentato Massimo Piazzola, presidente della locale sezione dei donatori di sangue, «perché ci chiedevamo come rappresentare al meglio questo gesto senza cadere nel banale. L’unica cosa certa è che volevamo trasmettere il messaggio che del dono del sangue c’è sempre bisogno. Per questo abbiamo pensato a realizzare qualcosa che desse l’idea che il dono è un normale dovere e può diventare una meravigliosa abitudine». Di qui lo spunto che ha guidato alla realizzazione del monumento: una clessidra simbolo del tempo che lega nelle sue spirali i doni e la speranza che il gesto alimenta. Sono 250 i donatori di sangue riuniti nella sezione dei due Comuni e circa 500 le donazioni da loro effettuate ogni anno.

«Grazie per quello che fate e anche per la comunicazione che riuscite a dare», ha aggiunto il sindaco Ermanno Anselmi, «per questo il monumento è collocato a lato del vialetto che conduce alle nostre scuole: un messaggio importante per bambini e ragazzi che entrano in classe».

«Il Veneto ha numeri da primato in materia di donazione», ha aggiunto il consigliere regionale Stefano Valdegamberi. «Il monumento raffigura le gocce che cadono e i cuori che crescono, un aspetto importante in una società in cui tutto si paga».

Il presidente provinciale di Fidas Verona, Massimiliano Bonifacio, ha citato la poesia di Giulia Bottacini di Badia Calavena che con il suo componimento («Dona a chi ami ali per volare»), stampato su una targa in plexiglas e posto alla base del monumento, ha vinto il premio Fidas e ha ricordato che «ognuno di noi può dare ali di leggerezza per aiutare gli altri a sollevarsi dalla sofferenza». V.Z.

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