<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Via Christi per la prima volta con il Gesù nero

La crocifissione di Gesù, impersonato da un giovane ghanese, alla Via Christi di Bussolengo
La crocifissione di Gesù, impersonato da un giovane ghanese, alla Via Christi di Bussolengo
La crocifissione di Gesù, impersonato da un giovane ghanese, alla Via Christi di Bussolengo
La crocifissione di Gesù, impersonato da un giovane ghanese, alla Via Christi di Bussolengo

Ha il volto di Philemon, operaio ghanese di 29 anni, il Cristo crocefisso della Via Christi che si è svolta la sera del Venerdì santo per le strade di Bussolengo con la partecipazione di oltre mille persone. Una regia perfetta quella di Luigi Pizzamiglio, storico animatore di questo evento, sostenuto da Enrico Racasi e da un centinaio di volontari.

«Per tanti anni», sottolinea Philemon, che vive a Bussolengo da nove anni, «ho partecipato al quadro della lavanda dei piedi con la mia comunità e quest’anno mi hanno chiesto di interpretare la figura di Gesù. È stato un grande onore per me e un riconoscimento per tutta la famiglia ghanese che è inserita nella parrocchia di Santa Maria Maggiore. Ho provato una grande emozione».

La processione ha preso l’avvio dal piazzale della chiesa verso piazza della Vittoria, dove il monumento è stato trasformato nella tomba di Lazzaro. Il tema della morte vinta da Cristo, ribadito nelle riflessioni lette da Giorgio Udali, Nicoletta Dallora Laurini, Marco Marchesini ed Emanuela Ronconi, ha dato il tono a tutta la rappresentazione. Il filo rosso delle meditazioni è stato il racconto della Passione del Vangelo di San Giovanni che ha sottolineato la mitezza di Cristo davanti ai suoi carnefici.

DI QUADRO IN QUADRO, la processione attraverso via Lungomonte Graziani, via Azzolini, via Roma e Piazza nuova è ritornata sul sagrato della chiesa. Alla rappresentazione delle Nozze di Cana in lungomonte Graziani, un salto nel tempo con i convitati in abiti moderni: un vero banchetto di nozze dei giorni nostri. Suggestive e di grande impatto emotivo le scene della lavanda dei piedi al semaforo di via Marconi, interpretata dal gruppo del Coro San Valentino della comunità ghanese.

Cariche di emozione le scene della spoliazione di Cristo, della Crocifissione e della deposizione ai piedi di Maria con le note della Passione di Bach, dell’Ave verum di Mozart e il Deborah's Theme di C’era una volta in America di Ennio Morricone mixate alla consolle da Alberto Butturini, il tecnico del suono di Ligabue e Baglioni.

«Gesù non è morto per inostri peccati», ha sottolineato don Giorgio Costa nella riflessione finale, «ma per la violenza, per la nostra violenza quotidiana. La sua passione è una icona di questa violenza che usiamo nei nostri rapporti e alla quale ha opposto sempre un atteggiamento nonviolento nei confronti di Pilato e di tutti quelli che lo hanno crocefisso. La nostra risposta deve essere la nonviolenza. Ma il nostro Dio non muore e ci dona il suo spirito perché la nostra vita sia piena».

Lino Cattabianchi

Suggerimenti