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«Sull’Orlandi
niente illusioni
o campanilismi»

«Sull’ospedale Orlandi soluzioni e proposte realistiche e non frutto di campanilismi ormai fuori dal tempo»: prende la palla al balzo il sindaco Paola Boscaini e, sulla questione dell’ospedale di Bussolengo, sollecitata dal Comitato per la salvaguardia dell' Orlandi, presieduto da Adriana Meneghini Frost, puntualizza: «L'Orlandi non è un problema che riguarda solo Bussolengo, ma tutto un territorio che va dal lago all'entroterra Gardesano, al Baldo fino a Bussolengo, Sona e quindi come tale deve essere ed è stato considerato».

Su questa base si snoda il lavoro amministrativo sostenuto su più fronti dall’Amministrazione comunale: «In questi quattro anni», continua Boscaini, «si è lavorato per raccogliere dati e numeri che consentissero di fare un'analisi oggettiva della situazione ed elaborare di conseguenza proposte fattibili e condivise sia con la Regione che con i dirigenti dell’ Ulss. Proposte che sono state votate per ben tre volte all'unanimità da tutti i sindaci del territorio dell’ex Ulss 22, ora Distretto 4, regolarmente protocollate dal 2015 fino all’ultimo importante documento del 16 novembre 2016 che riguarda la richiesta dell’ospedale con funzione turistica. I documenti sono pubblicati sul sito del Comune di Sommacampagna e quindi a conoscenza di tutti».

«Presentare una proposta come singolo, cioè solo in veste di sindaco di Bussolengo», continua Boscaini, «non avrebbe avuto la stessa forza di una proposta fatta dalla Conferenza dei sindaci che, in questi anni, si è fatta promotrice delle istanze dei cittadini e delle associazioni economiche del territorio. Pensiamo infatti che sia più facile che la Regione prenda in esame quanto espresso da tutti i sindaci che istituzionalmente e politicamente rappresentano i cittadini, piuttosto che soddisfare i desiderata di alcuni».

Secondo il sindaco di Bussolengo, alla Regione vanno prospettate soluzioni che non siano solo frutto di nostalgiche illusioni o di campanile, ma che debbano essere proposte realistiche supportate da dati oggettivi e soprattutto attuabili nella filosofia che guiderà le scelte future della sanità veneta che non può prescindere dalle linee guida nazionali».

«Da qui», conclude Boscaini, «l’idea dell’ospedale Orlandi a vocazione turistica e la richiesta di potenziare alcuni reparti. Infine dispiace constatare ancora una volta che di fronte a un problema così importante, ci si trovi divisi, ma soprattutto si strumentalizzino i cittadini per scopi personali. Risulta poco efficace la protesta di pochi, che inveiscono ed offendono pregiudicando così possibili soluzioni che invece vanno trovate con il dialogo e il confronto».

Lino Cattabianchi

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