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No all’obbligo di vaccini Il Comune: spazio a tutti

È stata presentata a Bussolengo, davanti a un folto pubblico, la proposta di legge di iniziativa popolare «Sospensione dell’obbligo vaccinale per l’età evolutiva» promossa dal comitato promotore Libertà di Scelta, composto da oltre 64 associazioni, comitati e gruppi di tutta Italia che si battono per la libertà di scelta in campo terapeutico. Tra i relatori il dottor Claudio De Santi, omeopata, Ferdinando Donolato e Nissim Langrudi, rispettivamente presidente e referente di Corvelva, il Coordinamento regionale veneto per la libertà delle vaccinazioni. L’INCONTRO, preceduto da polemiche per la concessione del patrocinio concesso dall’amministrazione comunale, si è svolto , nella sala civica Bonizzato della biblioteca Luigi Motta di piazzale Vittorio Veneto. «E invece la serata, patrocinata dal Comune, è stata un esempio di democrazia», sottolinea Mattia Marchi, uno dei promotori dell’associazione Corleva, rispondendo alle contestazioni sul patrocinio offerto dal Comune all’incontro. PRECISA MARCHI: «Il sindaco Roberto Brizzi ha permesso a dei genitori, contrari all’ obbligatorietà vaccinale, di poter presentare alla cittadinanza la loro proposta di legge di iniziativa popolare che non fa altro che proporre al governo di utilizzare la medesima legge regionale veneta che nel 2008 ha portato 10 anni di totale libertà vaccinale, promozione e gratuità dei vaccini. Il modello veneto da noi proposto dovrebbe essere esteso a tutto il territorio nazionale, non solo per la libertà vaccinale. Durante la serata abbiamo avuto modo di rispondere alle domande dei moltissimi genitori riguardo le risultanze di alcune analisi eseguite su dei campioni vaccini. Chiedere spiegazioni alla politica è un nostro dovere». Puntualizza il sindaco Brizzi: «La serata ha avuto uno scopo informativo. Ribadisco che, qualora venisse richiesto l'utilizzo della sala anche da chi esprime opinioni contrarie a questa proposta di legge, non avremo difficoltà a concedere lo spazio e il patrocinio del Comune». •

Lino Cattabianchi

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