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New York scopre
Carlo Zinelli
in trenta quadri

Un’opera di Carlo Zinelli
Un’opera di Carlo Zinelli
Un’opera di Carlo Zinelli
Un’opera di Carlo Zinelli

I quadri di Carlo Zinelli vengono esposti per sei mesi a New York: il pittore di San Giovanni Lupatoto (1916- 1974), considerato uno dei maggiori esponenti dell’Art Brut, è ospite dell’American Folk Art Museum, uno dei più prestigiosi musei della Grande Mela, che ha la sua sede a Manahattan.

La mostra durerà da domani al 20 agosto prossimo.

«Possiamo dire che è la consacrazione ufficiale con la prima mostra di Carlo in un museo, dato che New York è la sede dei musei più rinomati», commenta Alessandro Zinelli, nipote del pittore e presidente della fondazione intitolata all’artista.

Il museo della Lincoln Square registra oltre 100mila visitatori ogni anno ed è l’istituzione leader negli Stati Uniti dedicata all’arte popolare e alle espressioni creative di artisti autodidatti contemporanei. La sua collezione contiene più di 7 mila opere. «Saranno esposti più di una trentina di quadri di Carlo, sette dei quali di proprietà della Fondazione. Gli altri provengono da Losanna, dove ha sede il museo dell’art brut, e da collezioni private degli Stati Uniti», spiega Zinelli.

In occasione dell’inaugurazione della mostra, a New York sarà proiettato anche il docu-film Che cos’hai per la testa, tutto incentrato sulla vicenda umana e artistica del pittore Zinelli: è stato prodotto dalla fondazione Zinelli e ArtCam in concomitanza con il centenario della nascita e curato da Sara Pigozzo ed Enrico Meneghelli.

IL DOCUMENTARIO illustra la vita del pittore soprattutto attraverso chi lo ha conosciuto come lo psichiatra Vittorino Andreoli, lo scultore Pino Castagna (da poco scomparso), critici d’arte e persone che erano state a contatto con Carlo quand’era all’ospedale psichiatrico di San Giacomo.

Nonostante i successi mondiali dello scomparso artista lupatotino resta insoluta la questione della sede per un museo a lui dedicato a San Giovanni Lupatoto. Simone Zinelli, figlio di Alessandro, non più tardi di tre mesi fa in occasione della ricorrenza del centenario avvenuta in municipio, raccontava delle peripezie a cui è costretta la famiglia per custodire le opere dello zio pittore.

«OGNI TANTO prende contatti con noi qualche persona per chiederci di vedere le opere di Carlo», raccontava Simone Zinelli. «Va bene, gli rispondiamo, ma dobbiamo andare in banca. Alla richiesta di spiegazioni, non possiamo che chiarire che, in mancanza di un museo locale, i quadri non possono che essere custoditi lì».

In occasione della cerimonia per i 100 anni dalla nascita di Carlo svoltasi a palazzo Campagnola, sede municipale di San Giovanni Lupatoto, il nipote del pittore non aveva usato mezzi termini: «L’istanza che rivolgiamo al comune è di avere una sede per promuovere Carlo», disse Simone Zinelli. «Questa scelta rappresenterebbe per San Giovanni Lupatoto la sola opportunità nel breve per captare il turismo di Verona e avere un respiro internazionale. Sarebbero esposti i sette quadri di proprietà della fondazione e inoltre la famiglia Zinelli garantisce la totale disponibilità a donare o prestare tutto il materiale informativo che possiede affinché vi sia un luogo idoneo dove poter studiare Carlo».

«La sede della fondazione, o il museo, potrebbe incaricarsi di promuovere tutto il mondo artistico lupatotino, trainato dal forte appeal di Carlo», concluse Zinelli, ottenendo solo una risposta interlocutoria dall’amministrazione comunale, attualmente priva di spazi adeguati. La Fondazione Zinelli sta infatti lavorando su un obiettivo strategico: quello che Carlo venga visto e percepito come artista a tutto tondo e non più solo come uno dei massimi esponenti dell’art brut. La giunta comunale ha dato il suo patrocinio alla Fondazione sia per mostra di New York sia per quella, in corso, a Salò.

Renzo Gastaldo

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