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«Le sale operatorie ok solo per la mia diffida»

L’ospedale Orlandi di Bussolengo
L’ospedale Orlandi di Bussolengo
L’ospedale Orlandi di Bussolengo
L’ospedale Orlandi di Bussolengo

«Era sembrata da subito una situazione anomala. Dopo il trasloco di 16 reparti su 20 dall’Orlandi di Bussolengo al Magalini di Villafranca, conseguente alla contestatissima modifica delle schede ospedaliere dei due ospedali, si era aggiunta un’altra amara sorpresa: la funzionalità delle sale operatorie dell’ Orlandi era stata interrotta, senza essere accompagnata da una esplicita motivazione. Il tutto naturalmente non aveva alcun senso. All’Orlandi infatti, secondo la nuova programmazione, dovevano rimanere attive per essere usate dai chirurghi che svolgono interventi in regime di day-surgery (ovvero che prevedono interventi con dimissione in giornata)»: con una nota, partendo da questa premessa, Roberto Brizzi, sindaco di Bussolengo, spiega com’è stato possibile «ripristinare finalmente l’operatività delle sale operatorie dell’ Orlandi». «Dopo le prime segnalazioni, arrivate sia da utenti sia da operatori sanitari, per il tramite dell’avvocato Francesco Lizzani, in data 19 luglio», racconta, «ho diffidato il direttore generale dell’Ulss 9 all’immediato ripristino dell’operatività delle sale operatorie dell’ospedale, che tra l’altro non è ancora chiaro da chi fosse stato predisposto. Abbiamo deciso di agire in maniera energica e immediata anche perché avevamo appreso che, nella giornata precedente, erano stati rimandati tutti gli interventi chirurgici programmati, che interessavano tra l’altro pure un caso oncologico. Una situazione paradossale che strideva decisamente con l’intervento del direttore generale dell’Ulss 9, sull’Arena del 14 luglio, il quale aveva testualmente dichiarato che il Pronto soccorso era pienamente funzionante e che erano operativi laboratorio analisi, ambulatori specialistici e day surgery». «Con grande soddisfazione», continua Brizzi, «abbiamo appreso che, dalla giornata di giovedì 26 luglio, le sale sono tornate operative e che il blocco è stato rimosso. Non ci è arrivata però alcuna nota dell’Ulss 9 di spiegazione dell’accaduto: speriamo di riceverla al più presto. Così come attendiamo risposte alla nostra puntuale richiesta avanzata in merito alle differenze, in termini di prestazioni e servizi offerti, dal Pronto soccorso di Bussolengo dopo il declassamento della struttura e lo spostamento della quasi totalità dei reparti a Villafranca». «Ci arrivano infine», conclude Brizzi, «continue segnalazioni di persone che vorrebbero continuare a rivolgersi all’Orlandi per visite e soprattutto esami diagnostici (Tac, risonanze, ecografie, ecc...), ma vengono puntualmente dirottate a Villafranca con scuse banali e non veritiere. Anche su questo terremo ben aperti gli occhi perché non accetteremo che, oltre allo scippo già subito, siano subdolamente depotenziate o soppresse tutte quelle attività diagnostiche di base, fondamentali per quegli anziani che faticano a recarsi nelle altre strutture ospedaliere limitrofe, che era stato garantito sarebbero rimaste. Non esiteremo a segnalare alle competenti autorità giudiziarie ogni sopruso in tal senso». •

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