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La Corte Costituzionale
boccia la caccia veneta

Cacciatore nella Bassa veronese
Cacciatore nella Bassa veronese
Cacciatore nella Bassa veronese
Cacciatore nella Bassa veronese

La Corte Costituzionale ha dichiarato illegali una serie di disposizioni sulla caccia che erano state approvate dal Consiglio regionale Veneto, con i voti favorevoli di Lega, Lista Zaia, Forza Italia e Fratelli d’Italia con la legge del Veneto numero 18 promulgata dal governatore Luca Zaia il 27 giugno 2016. Lo ha fatto con la sentenza numero 174 depositata il 13 luglio,

Bocciata la norma che consentiva il nomadismo venatorio per trenta giorni in tutti gli ambiti territoriali di caccia, ovvero la possibilità di cacciare ovunque in Veneto con pericolose concentrazioni di cacciatori nello stesso luogo a danno della fauna selvatica e della sicurezza dei cittadini. «I cacciatori potevano entrare anche negli ambiti territoriali di caccia di altre province senza essere iscritti e senza nemmeno comunicarlo agli organi direttivi, un modo per consentire di cacciare nell’anonimato e di farla franca in caso di reati contro la fauna e i cittadini», sottolinea il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni.

«Sono state bocciate poi le norme che consentivano di cacciare da appostamento fisso, l’odiosa caccia coi richiami vivi, per quindici giornate di caccia per chi aveva scelto la caccia vagante e viceversa», prosegue l’esponente democratico. «Bocciato l’addestramento cani da caccia tutto l'anno, con l’abbattimento di animali, anche quando ci sono gli indifesi cuccioli e pulcini a terra degli animali selvatici. Bocciata la caccia da natante in laguna, bocciata la caccia di specie invasive in aree protette e in tempi vietati da parte di cacciatori anziché delle guardie provinciali, bocciata infine la caccia al cormorano, specie protetta in tutta Italia e in tutta l’Unione Europea».

«È UNA VITTORIA a 360 gradi», commenta il consigliere Pd. «La Corte Costituzionale ha bocciato tutti gli articoli della legge regionale promulgata da Zaia citati nel mio esposto e in quello delle associazioni Wwf, Lac, Lipu, Lav, Enpa, Oipa indirizzato al Governo, con la quale avevo chiesto che essa venisse impugnata alla Corte Costituzionale, cosa che il governo ha fatto subito dopo».

«Questa maggioranza a traino leghista si è dimostrata incompetente in materia di caccia e di tutela fauna selvatica, nonché ignorante dei contenuti delle relative leggi statali e comunitarie», è la considerazione del consigliere regionale dem. «Mi auguro che Zaia e la sua maggioranza per evitare ulteriori figuracce, smettano di credere a tutto quello che va dicendo Berlato che in aula aveva ripetutamente e falsamente attestato la legittimità di queste disposizioni ora dichiarate incostituzionali. La decisione della Suprema Corte ha portato inoltre alla luce che i cacciatori sono stati gabbati con promesse elettorali impossibili da mantenere. Con questa sentenza i cacciatori non potranno più cacciare nell’anonimato negli Ambiti di caccia altrui e perciò», conclude Zanoni, «continueranno a essere identificabili nel loro ambito di iscrizione a vantaggio delle norme che tutelano gli animali selvatici, le coltivazioni e i cittadini che vivono o si recano in campagna e nelle nostre colline».

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