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Il cotonificio Mfr diventato industria bellica

Operaie del cotonificio Mfr
Operaie del cotonificio Mfr
Operaie del cotonificio Mfr
Operaie del cotonificio Mfr

San Giovanni Lupatoto scopre i suoi legami con la Grande guerra e con i momenti finali del conflitto: domani alla baita degli alpini di via Monte Pastello, alle 20.30, si terrà l’incontro «Dal Piave alla vittoria, rivisitazione storica degli avvenimenti finali della Grande guerra» organizzato dal gruppo alpini e dal Comitato Radici che raccoglie storici e ricercatori lupatotini. Alla relazione «Dal Piave alla Vittoria» del ricercatore storico Gualtiero Mercanti seguirà l’intervento del professor Roberto Facci su «I caduti lupatotini della Grande guerra». All’inizio della serata, verso le 19.30, ci sarà un momento di convivialità con degustazione di un risotto in compagnia. Mercanti parlerà dello schieramento dei due eserciti, italiano e austroungarico, sui vari fronti (da quello del Piave, a quello del Basso bellunese, a quello fra Verona e Trento), delle condizioni delle truppe e delle azioni e delle battaglie che hanno portato l’Italia alla vittoria del 4 novembre 1918. Facci, presidente del Comitato Radici, riferirà invece sui riflessi lupatotini della guerra del 1915-’18. Non mancheranno nella sua relazione le citazioni sulla Pia Opera Ciccarelli, dove venne attivato un ospedale militare e della conversione delle industrie del territorio, come il cotonificio Mfr, in industrie belliche al servizio del Regno. Verrà certamente ricordato il parroco del tempo monsignor Luigi Boscaini che aveva attivato un laboratorio di giubbe e pantaloni militari realizzati da personale femminile. La parte centrale della relazione di Facci sarà però incentrata sui circa 250 caduti lupatotini. «I loro nomi sono stati raccolti dagli archivi municipali e da altri documenti ma anche tratti dalle lapidi e dai monumenti ai caduti dove essi compaiono», spiega Facci. «Mi riferisco alle opere scultoree e alle lapidi che furono eretti negli anni successivi alla fine della Grande guerra in via XXIV Maggio, dove ora c’è il campo da calcio, ma anche nelle frazioni di Raldon, Camacici e Palazzina. Cito quest’ultima località perché fino al 1927 rientrava nel territorio lupatotino. Si tratta di giovani che hanno sacrificato la vita per una Patria in cui qualche volta facevano fatica a riconoscersi. I luoghi della loro morte permettono di risalire alle grandi battaglie che hanno segnato la guerra mondiale e intrecciare i grandi eventi con l’esistenza e, in molti casi, la tragica fine dei nostri concittadini. Per qualcuno di loro, come nei casi in cui viene riportato “disperso in battaglia” come causa di morte, la fine è stata orrenda». Verranno presentate varie fotografie dei caduti. Il Comitato Radici in collaborazione con i gruppi alpini di San Giovanni Lupatoto e di Raldon , sempre nell’ambito delle celebrazioni del centenario della Grande guerra, aveva proposto a inizio anno l’iniziativa «Scrivo dal fronte» con la quale venivano presentate le lettere inviate a casa da alcuni combattenti lupatotini e raccolte attraverso un tam tam attivato fra famiglie locali che aveva portato alla luce foto, documenti e reperti di bellici di vario tipo, finora conservati nel cassetti e nelle soffitte, relativi alla Prima ma anche alla Seconda Guerra mondiale. •

Renzo Gastaldo

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