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Il bullo del banco accanto:
indagine choc

Ha fatto emerge dati preoccupanti l’indagine sul bullismo e cyberbullismo commissionata dall’amministrazione comunale di San Giovanni Lupatoto nell’ambito delle azioni del piano antibullismo. Il dato più allarmante è questo: il 61 per cento dei 119 ragazzi e ragazze che rientravano nel campione sondato ha risposto di conoscere almeno una persona che è stata vittima di atti di prepotenza. Ancora più preoccupante la risposta a una seconda domanda: quanti sono i ragazzi che conosci che pensi abbiano partecipato a episodi di prepotenza verso altri ragazzi? L’81 per cento ha risposto «almeno uno».

Sono questi alcuni tra gli esiti del progetto di prevenzione al bullismo e al cyber bullismo proposto dell’amministrazione comunale e articolato in più azioni volte ad accrescere nei giovani la cultura della legalità, la consapevolezza dell'importanza delle regole e del valore del rispetto in ogni sua espressione. Gli esiti sono stati illustrati nel corso di una serata rivolta ai genitori e alla cittadinanza a cura del coordinatore del progetto Legalità, William Cremasco, comandante della Polizia locale di Istrana e che da anni segue all’interno del mondo della scuola questi temi. L’esperto ha rappresentato il contorno del fenomeno bullismo e cyberbullismo e soprattutto una prima elaborazione dei dati estrapolati dai questionari compilati in forma anonima dai ragazzi coinvolti.

Il campione ha riguardato 119 ragazzi delle scuole medie delle classi seconde e terze della scuola Leonardo da Vinci con età compresa tra i 12 e i 14 anni. Tranne uno, tutti i rimanenti ragazzi (65 pari) e ragazze (53) hanno compilato il questionario, a dimostrazione dell’attenzione che l’argomento desta in loro. In particolare la maggioranza (54%) degli alunni coinvolti è nella fascia dei 13 anni, seguiti da quelli con 12 anni (29%), e poi quelli da 14 (12%) e 15 anni (5%).

La prima domanda posta è stata: quanti sono i ragazzi che conosci che ritieni abbiano subito atti di prepotenza in questo periodo? La risposta è significativa: il 61% (86) ha risposto di conoscere almeno una persona che è stata vittima di atti di prepotenza (i restanti 39% - 33 – hanno dichiarato di non esserne a conoscenza).

Dati che sembrano confermati dalle risposte alla domanda successiva: i ragazzi che conosci parlano di episodi di prepotenza con te? Il «mai» è il 34% (40 alunni), che in qualche modo si avvicina al precedente 39%. Seguono «quasi mai» con il 32%, «qualche volta» (23%), «spesso» (7%), «sempre» (3%).

PIÙ PREOCCUPANTE la risposta alla domanda: quanti sono i ragazzi che conosci che pensi abbiano partecipato a episodi di prepotenza verso altri ragazzi? L’81% ha risposto almeno uno, mentre il 19% ha detto nessuno.

Anche le risposte alla domanda successiva meritano una riflessione: nel corso dell’anno, il numero di ragazzi che subisce episodi di prepotenza da parte altri è...: hanno risposto «sempre lo stesso» in 60 alunni, in 36 «aumentano nel corso dell’anno», in 17 «diminuisce» e sei non hanno risposto. Sorprendente anche le risposte alla domanda su quali siano i luoghi dove avvengono gli episodi di prepotenza: in classe (23%) e in cortile (24%) sono quasi appaiati, seguiti dal tragitto verso scuola (18%), negli spogliatoi (13%), in corridoio (9%), in bagno (7%), fuori da scuola (2%).

Un quadro più complessivo è fornito dalla risposta alla domanda: ritieni di aver subito episodi di prepotenza riconducibili al fenomeno del bullismo? Il 68% dei ragazzi ha risposto di no, ma un 30% ha risposto si. Significativa è anche la risposta a: hai mai partecipato ad episodi di bullismo? Il 40% dei ragazzi ha risposto di sì.

Il programma prevedeva anche (ed è stato svolto) un corso di formazione per il personale della Polizia municipale e dei servizi sociali del Comune.

Renzo Gastaldo

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