Stalli blu a pagamento per fare cassa a Bussolengo? Non è d’accordo con la decisione del sindaco Paola Boscaini di estendere l’area pagamento in via Monte Sabotino, Massimo Girelli, consigliere comunale del Gruppo misto. «Mi riferisco ai nuovi parcheggi a pagamento inseriti in via Monte Sabotino», esordisce. «Faccio fatica a comprendere le motivazioni della scelta scellerata del sindaco. Sono stato contattato da commercianti e residenti della zona e tutti mi hanno manifestato la loro sorpresa e il loro malumore per questa decisione chiedendomi di fare da portavoce per comprendere almeno il perché. Quindi ho già depositato un’interrogazione indirizzata al sindaco affinché spieghi a tutti le motivazioni di questa sua scelta a dir poco azzardata».
Girelli elenca i motivi che renderebbero superflua la scelta di far pagare i posteggi delle auto su suolo publico: «Bussolengo non è un paese lacustre che vive di turismo, dove il parcheggio a pagamento può avere un senso anche ai fini del bilancio comunale. Ritengo che queste scelte di mettere sempre a pagamento zone più estese del paese non offra certamente un servizio per i cittadini. Aggiungo che già nel 2015 avevo manifestato il mio dissenso alla scelta del sindaco di allargare il perimetro delle zone con parcheggi nelle arre di via Matteotti e Citella antistanti la scuola primaria. Inoltre, In più occasioni ho chiesto al sindaco quali fossero le sue intenzioni per riqualificare una zona in netta difficoltà come quella di piazza del Grano, dove più volte i residenti e i commercianti hanno fatto sentire il loro grido di aiuto. Mi stupisce che, ancora una volta la risposta dell’amministrazione Boscaini sia quella di creare parcheggi pagamento».
Una bocciatura su tutta la linea, quella di Girelli, delle politiche di rilancio del centro storico, promesse dall’ amministrazione Boscaini. Conclude il consigliere: «Il sindaco ha sempre parlato di rilancio del centro storico ed in generale di Bussolengo, comprese le zone di piazza dello Zodiaco e piazza del Grano, ma le sue azioni portano decisamente nella direzione opposta. Nel 2013, nel corso della campagna elettorale prometteva la riapertura al traffico di via Mazzini sapendo di andare a toccare la sensibilità di quei cittadini e commercianti che da tempo la chiedevano. Alla fine, queste si sono dimostrate solo promesse elettorali finalizzate al voto. Via Mazzini è rimasta pedonale. Non è tramite l’organizzazione di qualche festa o l’erogazione di premi e riconoscimenti che si ottiene il consenso della gente o si creano le basi per il rilancio di un paese».