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Hanno portato aria condizionata nel sud dell’Africa

I pannelli solari della scuola Bakhita in  Malawi, stato dell’Africa centro-meridionale
I pannelli solari della scuola Bakhita in Malawi, stato dell’Africa centro-meridionale
I pannelli solari della scuola Bakhita in  Malawi, stato dell’Africa centro-meridionale
I pannelli solari della scuola Bakhita in Malawi, stato dell’Africa centro-meridionale

I pannelli voltaici per la scuola Bakhita di Balaka, nello stato africano del Malawi, sono stati installati e funzionano. Le apparecchiature energetiche, chieste dalla missionaria lupatotina Giovanna Tosi e il cui acquisto è stato finanziato da un raccolta di fondi organizzata dall’associazione Punto Malawi di San Giovanni Lupatoto, danno aria condizionata nelle classi e nel refettorio scolastico ed energia elettrica nelle prime ore del mattino. «Scrivo a nome delle mie sorelle, delle studenti e degli insegnanti della Bakhita Secondary School, per il grandissimo dono degli impianti voltaici per la scuola e l’ostello che siamo riusciti a realizzare grazie al vostro generoso cuore», dice l’ultima lettera di suor Giovannam che opera in Africa da ben 35 anni, al gruppo Malawi. «La benedizione di questi nuovi impianti ci permette di usare i ventilatori e di avere così un po’ di aria nelle classi e nell’aula professori soprattutto nelle ore calde di queste giornate; di avere la luce nel refettorio durante la cena, nelle classi per lo studio serale, e all’ostello quando si va a dormire e quando ci si alza alle 3.45 del mattino», racconta la religiosa. «Davvero ora non abbiamo più nessun problema quando manca la corrente e questo accade di solito per sei ore al giorno. Ogni ventilatore e ogni lampadina ci ricordano la freschezza e la brillantezza del vostro amore, del vostro cuore grande e il vostro generoso sostegno. Il nostro grazie e riconoscenza si trasformano in migliaia di preghiere che salgono ogni giorno al Signore della vita per voi». «Continuate ad aiutarci con la vostra preghiera cosicché noi pure possiamo diventare a nostra volta missionari pronti a testimoniare l’amore di Cristo», conclude la suora dal 1983 in Africa. La raccolta di fondi era partita nei primi mesi dell’anno e si era conclusa un paio di mesi dopo con il risultato di quasi 30 mila euro. «Un obiettivo raggiunto con il contributo dei nostri ragazzi, dei parrocchiani del Buon Pastore e di molti altri benefattori», commenta Adriano Apostoli, coordinatore da sempre di Punto Malawi. NELL’OTTOBRE SCORSO, la missionaria aveva scritto agli amici di Punto Malawi chiedendo i pannelli solari per dare elettricità stabile alla scuola frequentata da circa 620 ragazze. «Il Malawi appartiene ancora a quella parte di mondo ricchissima di vita, di bambini, di giovani ma purtroppo anche di mille povertà e di grandissima insicurezza economica e sociale», scriveva la suora. «Una delle povertà che la nazione sperimenta ogni anno per mesi, durante la stagione secca da ottobre a gennaio, è l’insufficienza di energia elettrica. I fiumi che vanno in secca per la prolungata mancanza di pioggia, le turbine vecchie e ormai segnate dall’usura, una classe dirigente poco saggia e previdente sono fattori che contribuiscono ad accentuare questo problema. E proprio in questo periodo la produzione di energia elettrica copre a malapena la metà del fabbisogno nazionale». «Benché questo non sia un grosso problema per la maggior parte della gente nei villaggi, dove l’energia non arriva ancora, causa invece difficoltà enormi per le piccole industrie e disagi immensi per le istituzione pubbliche e private, sanitarie ed educative», continuava suor Giovanna nella sua missiva. «È di normale routine nel periodo difficile sperimentare 24 ore di black out, seguite da qualche ora di corrente, per ritornare ad altre 24 ore senza corrente, e così via». «Anche noi, con le nostre 620 ragazze che frequentano scuola e ostello viviamo la difficoltà di questa altalena fatta di poca luce e tanto buio», diceva ancora la suora di San Giovanni Lupatoto chiedendo l’ennesima azione di sostegno degli amici lupatotini. Il tam tam della solidarietà è immediatamente partito in paese ed ancora una volta la richiesta proveniente da suor Giovanna Tosi e dal profondo del territorio africano è stata esaudita.

Renzo Gastaldo

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