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Festa di San Crispino
Il passato che ritorna

Una foto d’epoca:  calzaturieri in processione con la statua del patrono San Crispino. Fu scattata il 25 ottobre 1955
Una foto d’epoca: calzaturieri in processione con la statua del patrono San Crispino. Fu scattata il 25 ottobre 1955
Una foto d’epoca:  calzaturieri in processione con la statua del patrono San Crispino. Fu scattata il 25 ottobre 1955
Una foto d’epoca: calzaturieri in processione con la statua del patrono San Crispino. Fu scattata il 25 ottobre 1955

Bussolengo rende onore a San Crispino, patrono dei calzolai, con una mostra sulla calzatura che viene inaugurata questa mattina alle 11,30 a Villa Spinola. «La tradizione calzaturiera è parte importante della storia del nostro paese», sottolinea l’assessore alla cultura e manifestazioni Katia Facci, «una realtà artigianale e poi imprenditoriale che ha attraversato fasi altalenanti, ma comunque ancora molto presente a Bussolengo, con oltre trenta imprese attive. L’ amministrazione comunale ha voluto dare maggiore risalto a questa festività e, grazie alla disponibilità e collaborazione di alcuni concittadini, che hanno dedicato la vita alla lavorazione delle calzature, è stato possibile allestire la mostra della calzatura a Villa Spinola».

L’attività calzaturiera ebbe inizio a Bussolengo intorno agli anni Trenta, con l’arrivo del signor Specchierla, calzolaio e modellista. Successivamente, furono i fratelli Trevisani a dare avvio alla prima azienda calzaturiera di tipo industriale. Grazie alle abilità commerciali e di mediazione di Bruno Rizzi che collaborò con la famiglia di Pietro Vassanelli, ci fu un incremento costante di realtà industriali calzaturiere, in tutto il paese. E da lì in poi, negli anni Cinquanta, in quasi tutte le famiglie del paese la lavorazione delle scarpe fu fonte di guadagno e di sostentamento, almeno fino ai primi anni Novanta.

Francesco Lonardi, a nome di quanti, da molti anni, si occupano attivamente dell’ organizzazione di questa festività, racconta: «Nel periodo di più florida produzione calzaturiera, San Crispino veniva sempre festeggiato nel giorno di lunedì. Gli operai non lavoravano e i padroni offrivano il pranzo a tutti i loro dipendenti».

Il consigliere comunale Ugo Piccoli, appartenente a una delle famiglie più attive nella produzione calzaturiera, nel riconoscere l’importanza di questa festività e la numerosa partecipazione, propone l’istituzione di una Confraternita di San Crispino che si occupi di mantenere alto il livello di interesse e di identità collettiva di un passato industriale, ma anche di un presente attivo, nell’ambito calzaturiero.

«Come sindaco», conclude invece Paola Boscaini, «vorrei che la mostra della calzatura divenisse un appuntamento annuale, per rendere omaggio a tutti coloro che a questa professione si sono dedicati e anche oggi s’impegnano con profitto. Ringrazio il signor Luigi Salomoni, detto Gigi Icala, per la gentile concessione di tutto il materiale che sarà esposto a Villa Spinola e tutti coloro che si sono sempre impegnati nella realizzazione dei festeggiamenti di San Crispino».

Il programma della manifestazione prevede alle 10 la celebrazione della messa nella chiesa di Santa Maria Maggiore. A seguire, la sfilata verso Villa Spinola e l’inaugurazione della mostra, con la consegna delle targhe ai calzaturieri benemeriti. La mostra rimarrà aperta oggi e domani e poi ancora sabato e domenica della prossima settimana dalla 9,30 alle 12 e dalle 15 alle 18, con ingresso libero.

Per domani, come da tradizione, il Gruppo podistico Bussolengo ha organizzato la 43a «Scarpinada de San Crispin», con partenza da via Don Calabria alle 8.30. L.C.

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