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GIORNATA APERTA

Fattoria didattica, la scuola di mulini e transumanza

A Velo una quarantina di giovanissimi hanno potuto partecipare alla conclusione dell'alpeggio con i malgari, facendo rientrare alla base le mucche
L'agriturismo Malga Vazzo di Velo, una delle Fattorie didattiche che hanno aderito alla Giornata aperta
L'agriturismo Malga Vazzo di Velo, una delle Fattorie didattiche che hanno aderito alla Giornata aperta
L'agriturismo Malga Vazzo di Velo, una delle Fattorie didattiche che hanno aderito alla Giornata aperta
L'agriturismo Malga Vazzo di Velo, una delle Fattorie didattiche che hanno aderito alla Giornata aperta

La Giornata aperta delle Fattorie didattiche è stata ancora una volta un successo. Un appuntamento che la Regione ha promosso per il tredicesimo anno consecutivo proponendo come tema conduttore i binomi «Terra e cibo», «Ambiente e clima» e «Paesaggio e cultura rurale» e che nel Veronese si è svolta fra attività decisamente varie. Le Fattorie didattiche, infatti, non rispondono certo tutte al cliché che le identifica come una sorta di aziende agricole in stile Nonna Papera in cui si possono vedere animali e coltivazioni. Le Fattorie didattiche non sono solo questo, e la dimostrazione la si è avuta ieri.All'agriturismo Malga Vazzo di Velo, ad esempio, i partecipanti hanno potuto vivere in prima persona l'antichissimo rito della transumanza. «Il clima favorevole di quest'anno», spiegavano ieri alla Malga, che è gestita dalla famiglia Brunelli, «ci ha consentito di tenere le vacche all'alpeggio più a lungo del solito, per cui abbiamo pensato di farle scendere proprio per questa giornata». Così le famiglie, in tutto c'erano un centinaio di partecipanti di cui una quarantina i bambini, prima hanno fatto colazione in malga e poi sono salite sul monte per portare giù le mucche assieme ai malgari. Un'operazione che certo ha significato riscoprire usanze sconosciute, prima di pranzare e partecipare a giochi ed attività didattiche.Ma, giusto per citare solo alcune delle iniziative più particolari, le attività curiose messe in piedi ieri sono state anche molte altre. All'azienda agricola biologica Corte Attìlea di Valeggio, ad esempio, si è puntato tutto sulla riscoperta di un passato che non c'è più. «Qui abbiamo allestito una mostra fotografica tutta dedicata alle immagini di Salionze risalenti a prima della realizzazione della centrale idroelettrica», spiegano i titolari della corte. «Noi, infatti, non abbiamo animali ma puntiamo a far conoscere strutture e attrezzi del passato e, per questa occasione, abbiamo voluto realizzare anche questa esposizione che ha attirato soprattutto persone del luogo, incuriosite dalla possibilità di rivedere scorci scomparsi o di scoprire come era un tempo questa zona».Alle Terre di Molina di Fumane, invece, il piatto forte della giornata era costituito dalla possibilità di vedere il mulino presente nell'azienda, che risale al Seicento. Mulino che è ancora funzionante. Un vero e proprio tuffo nel mondo contadino, invece, quello proposto dall'agriturismo El Bacan di Sona: qui è stato possibile andare a cavallo, fare passeggiate nei campi e partecipare a una serie di attività.In tutte le 17 realtà del Veronese che hanno aderito all'iniziativa, in tutto il Veneto sono state 146, la partecipazione è d'altro canto stata molto positiva. Oltre a quelle citate, l'elenco delle fattorie aperte comprende cinque realtà attive nel territorio comunale di Verona (Alle Torricelle, Doraldo, La Valverde, La Genovesa e l'agriturismo Spigolo) due a Fumane (oltre a Terre di Molina anche lo Scarioti), e poi Il giardino dei Sogni di Caprino, il San Gabriele di Isola della Scala, La Borina di San Bonifacio, la Stella Alpina di Selva di Progno e La vecchia fattoria di San Pietro di Morubio. Una partecipazione in merito alla quale occorre infine segnalare due situazioni particolari. La prima riguarda Villa Canestrari di Illasi, che è sede di un museo del vino e di una mostra di attrezzi antichi, che ieri è stata oggetto di un notevole afflusso di visitatori perché partecipava in contemporanea a due iniziative (l'altra era la manifestazione dedicata al vino Valpolicella). La seconda, invece, l'agriturismo Tre rondini di Legnago, dove si sono svolti laboratori in cui si facevano formaggi e salsicce, si lavorava l'argilla o ci si trasformava in erboristi. «E chi si aspettava tanta partecipazione?», commentava ieri la titolare Cinzia Beozzi, «tanto che avevamo lasciata aperta la partecipazione senza prenotazione. C'è da impazzire, però va bene così». o

Luca Fiorin

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