Che differenza tra le località della costa marchigiana e i paesi dell’entroterra! Tutto normale, tutto come al solito nei paesi affacciati sul mare, assolati e allegri. Tutto a pezzi, tutto molto difficile nei centri all’interno, con panorami desolanti.
Questo contrasto mi ha colpito. Sempre. In ognuno dei quattro viaggi nelle zone terremotate fatti finora con i volontari del gruppo. Eravamo là anche a fine ottobre, l’anno scorso, vivendo in diretta le forti, terribili scosse che provocarono altri danni e scatenarono ancora paura. Sono stati viaggi compiuti prima per sostenere lavori di recupero nella realtà parrocchiale di Norcia, poi per garantire un contributo mensile e per tre anni a una famiglia di Ancarano.
Quest’ultimo è un paesino dimenticato, meno noto rispetto ad Amatrice o alla stessa Norcia di cui i media hanno molto parlato dopo le scosse. Uno di tanti paesini dove la gente ha bisogni concreti e pressanti, ma che non suscitano clamore e rimangono fuori dalle telecamere. Crediamo invece ci sia tanto bisogno di aiuti costanti e continui. Insieme al gruppo tornerò ad Ancarano a dicembre per verificare la situazione.
* Presidente del Comitato Sagra di Santa Maria e del Circolo La Baita (Negrar)