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Ceschi: «È una chiusura» Boscaini: «La struttura avrà una sua identità»

Il consigliere Stefano Ceschi (Pd)
Il consigliere Stefano Ceschi (Pd)
Il consigliere Stefano Ceschi (Pd)
Il consigliere Stefano Ceschi (Pd)

Sulla delibera regionale, i primi commenti politici di Stefano Ceschi, consigliere comunale del Pd e la risposta del sindaco di Bussolengo, Paola Boscaini. «È un percorso che porterà nel giro di qualche settimana a legittimare lo svuotamento dell’ospedale Orlandi», sottolinea Ceschi. «Verranno portati via macchinari e interi reparti saranno trasferiti al Magalini di Villafranca. A Bussolengo resteranno solo due primariati, quello di psichiatria e quello di riabilitazione e lungodegenza, mentre a Villafranca i primariati diventeranno 18. Inoltre, la delibera di Giunta cita in bella evidenza che la proposta, formulata dal direttore generale dell’Ulss 9 e dalla Conferenza dei sindaci, appare condivisibile. Vengono pertanto smentite le dichiarazioni del sindaco Boscaini e di diversi componenti dell'Amministrazione comunale, i quali affermavano che la proposta di modifica proveniva direttamente dalla Regione. Un’ulteriore presa in giro per i cittadini di Bussolengo e di tutto il comprensorio Baldo-Garda. I nostri amministratori pensano che con la suddetta riconversione l’ospedale Orlandi possa continuare a esistere: è invece più probabile che si vada verso una chiusura a favore delle strutture private di Peschiera e Negrar. Infatti, gli uffici regionali stimano in oltre dieci milioni di euro i costi per sistemare e riorganizzazione il nosocomio. Con i tempi che corrono c’è poco da star sereni. Inoltre nelle schede non si trova traccia dei 24 posti letto aggiuntivi previsti come ospedale di comunità. Poi, con il trasferimento a Villafranca di tutti i reparti specialistici, il pronto soccorso di Bussolengo non potrà più funzionare come lo conosciamo ora. Un film già visto per l’ospedale di Caprino, di fatto ora chiuso. Un colpo durissimo per Bussolengo con conseguenze anche sull'indotto economico del paese». Risponde il sindaco Paola Bosciani: «Abbiamo capito che con le schede del 2013 Bussolengo sarebbe stato chiuso perché nessun ospedale a due gambe è rimasto in piedi. Quello che mi auguro è che la Regione dia anche a Bussolengo una direzione medica e che faccia quello che ha promesso, cioè che Bussolengo rimanga con una propria identità, con un pronto soccorso che serva a tutta la fascia di territorio tra il Baldo e il Garda e con una specializzazione seria in riabilitazione. E che la piccola chirurgia trovi almeno due specialità importanti». L.C.

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