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Centro culturale
alle Pindemonte
«Ecco perché no»

Il sindaco Attilio Gastaldello
Il sindaco Attilio Gastaldello
Il sindaco Attilio Gastaldello
Il sindaco Attilio Gastaldello

Il sindaco Attilio Gastaldello ha spiegato in Consiglio comunale perché il Comune di San Giovanni Lupatoto non può realizzare il futuro centro culturale nelle vecchie scuole Pindemonte. Questa ipotesi era stata propugnata con forza da svariate forze di opposizione nel corso della campagna elettorale e addirittura sostenuta da una raccolta di firme lanciata dall’ex sindaco Federico Vantini che ha pure presentato una mozione.

Gastaldello ha spiegato il suo punto di vista intervenendo sul tema dell’impiego dell’avanzo di amministrazione 2016: «C’è, come noto, una procedura esecutiva immobiliare che riguarda il piano di recupero dell’ex Ricamificio, piano che è regolato da una convenzione che scade, per effetto di una proroga di legge, nel 2019. La convenzione prevede un beneficio pubblico che contempla la costruzione, a carico del privato, di un centro policulturale con la biblioteca».

«Vigendo questa convenzione non si può pensare di andare a dire a chi sarà il proprietario che compra, o continua nella proprietà, che il Comune fa un altro centro culturale», ha aggiunta il sindaco. «C’è un problema giuridico importante che potrebbe avere dei riflessi anche sull’asta. Vuol dire che sto cambiando il beneficio pubblico o che sto cambiando unilateralmente la convenzione, oppure che recedo dalla convenzione e con quali conseguenze? Posso dire, in questo contesto, che faccio il centro culturale da un’altra parte?».

IN SOSTANZA pare di capire che il sindaco ritiene opportuno attendere gli esiti dell’asta dell’area dell’ex Ricamificio prima di adottare qualsiasi decisione e che valuta improponibile la strada di avere due centri culturali in paese, anche solo progettati.

Gastaldello a fronte degli interrogativi da lui stesso sollevati, ha promesso maggiori approfondimenti in una prossima riunione di consiglio dedicata alla mozione sottoscritta da Vantini.

Intervenendo sull’argomento collegato della ristrutturazione delle scuole Pindemonte, l’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Zerman ha reso noto che è pervenuto in municipio il parere della Sopraintendenza dei Beni ambientali che ha sancito lo stato di bene storico e l’edificio è stato vincolato come tale. «Abbiamo destinato intanto 100mila euro dell’avanzo per l’incarico a un professionista di stendere il progetto preliminare di ristrutturazione», ha spiegato l’assessore.

Sulla questione di quale destino dare alle vecchie scuole del «centro» (così sono chiamate popolarmente le scuole Pindemonte) il dibattito è aperto da mesi.

L’ultimo atto, da parte chi vuole realizzare nella vecchia scuola il nuovo centro culturale, è stata la raccolta di firme sottoscritta da 600 cittadini e per la quale è stata chiesta la discussione come mozione in Consiglio comunale.

Nella mozione, proposta dalle forze politiche che sostengono il consigliere di opposizione Federico Vantini, si chiede di ricavare nella vecchia scuola un centro culturale con sala civica e biblioteca.

L’INIZIATIVA sia della mozione che della raccolta di firme è finalizzata a fare cambiare idea all’attuale amministrazione sulla destinazione d’uso di questo edificio (che vuole ricavare una nuova scuola).

Secondo Vantini e altri esponenti politici locali c’è in paese l’esigenza di «uno spazio adeguato che permetta al servizio bibliotecario lupatotino di essere all’altezza di un paese moderno. Deve chiudersi una volta per tutte il periodo della biblioteca-sgabuzzino».

La vecchia scuola, secondo la proposta del centro sinistra, potrebbe diventare «un luogo di aggregazione a cominciare dall’uso come sala civica, rispondente alle esigenze sia come capienza sia come funzionalità, sia come decoro».

Renzo Gastaldo

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