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«Bisogna aprire
una permanente
del calzaturiero»

Calzature e articoli in pelle in mostra a Villa Spinola
Calzature e articoli in pelle in mostra a Villa Spinola
Calzature e articoli in pelle in mostra a Villa Spinola
Calzature e articoli in pelle in mostra a Villa Spinola

Nella giornata dedicata a San Crispino, patrono dei calzolai, nove i benemeriti della calzatura hanno ricevuto, a Villa Spinola, il riconoscimento dal sindaco Paola Boscaini: Loris Lonardi e Barbi Delfina, classe 1932; Bruno Vassanelli, classe 1934; Licinio Forante, classe 1935; Dino Mastroserio, Gino Sorio e Mario Girelli, classe 1937; Giuseppe Dossi e Angelo Battistoni, classe 1938. «Il prossimo anno», ha detto Angelo Pinali, ex «Mariapia», che opera da anni nel comitato organizzatore, «premieremo anche altre generazioni, per allargare l’orizzonte a chi ha dato molto al mondo della calzatura bussolenghese e cercheremo di includere nella manifestazione non solo la storia, ma anche il presente di questo comparto produttivo, ancora molto vivo qui a Bussolengo».

Particolarmente solennizzata, come impegno dell’amministrazione comunale, la festa di San Crispino che si è svolta in due momenti: la messa a Santa Maria Maggiore e la cerimonia di premiazione e inaugurazione della mostra dedicata alla storia della calzatura a Bussolengo, a Villa Spinola. La formula ha funzionato ed ha fatto registrare una notevole partecipazione: c’era anche Ida Zocca, in assoluto la più anziana «scarpara» del paese dopo Angelo Lao. Nel salone di Villa Spinola è stata inaugurata la mostra che espone il fondo costituto negli anni da Luigi Salomoni, detto Gigi Icala, che ha messo disposizione preziosi materiali, con altri apporti di Gianluca Tommasi, Carlo Leoni e la consulenza storica di Alberto Pennacchioni.

«Una direzione che vogliamo prendere», ha commentato la promotrice, Katia Facci, assessore alla Cultura, «è quella di costituire, in un’ala di Villa Spinola, quando sarà restaurata, uno spazio per una mostra permanente della calzatura. Lo dobbiamo a tutte quelle persone che hanno fatto grande Bussolengo». «Identità e visibilità del nostro territorio», ha commentato l’assessore alle Attività produttive, Carlo Maraia, «passano attraverso il mondo della calzatura».

«La mostra di oggi», ha concluso il sindaco Paola Boscaini, «è un sogno realizzato ed una indicazione di come vorremmo usare questa splendida villa. Ci vogliono 2 milioni di euro per terminare il restauro, ma stiamo dialogando con istituti di credito ed imprenditori del settore per recuperare l’unico bene architettonico rimasto dopo il boom degli anni ’60 che ha demolito quasi tutte le cose belle di Bussolengo, come ad esempio la scuola Citella. Per Villa Spinola e stiamo pensando anche ad una Fondazione per dare continuità alla sua gestione, al di là di chi amministrerà Bussolengo in futuro».

La mostra allinea, in piccolo, la storia delle scarpe a Bussolengo, dalle sgalmare di legno agli scarponcini da sci, i modelli di alta moda che hanno caratterizzato la produzione del calzaturificio Maria Pia di Pietro Vassanelli, fino agli anni ’60, cioé alla crisi e alla delocalizzazione delle aziende. Un fenomeno produttivo di massa per i tempi: basti pensare che nel 1961 a Bussolengo c’erano 22 aziende calzaturiere che occupavano 998 addetti. Dal 1973, il calo progressivo e lo spostamento di intere linee di produzione in ex Jugoslavia, Romania, Ucraina e Ungheria. La mostra sarà visitabile anche sabato e domenica dalle 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 18, con ingresso libero.

Lino Cattabianchi

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