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Avanti con il Central Park, M5S critico

Ruspe e camion durante la passata bonifica dell’area ex Saifecs
Ruspe e camion durante la passata bonifica dell’area ex Saifecs
Ruspe e camion durante la passata bonifica dell’area ex Saifecs
Ruspe e camion durante la passata bonifica dell’area ex Saifecs

Piani di recupero relativi all’ ex Saifecs ed ex Ricamificio di San Giovanni Lupatoto: se ne occuperà questa sera alle 20 il Consiglio comunale. Iscritta all’ordine del giorno c’è infatti la formulazione di un atto di indirizzo sulle proposte di accordo pubblico- privato che sono state presentate dalle due proprietà. L’assemblea consiliare dovrebbe in sostanza deliberare una direttiva che permetterà alla giunta di definire meglio le modifiche ai due Piruea (programma integrato di riqualificazione urbanistica, edilizia e ambientale) in modo da consentire la realizzazione del famoso Central Park, un’area verde di circa 40mila metri quadrati posta a cavallo dei due piani urbanistici. Spiega il vicesindaco Fulvio Sartori, che ha la delega del sindaco per la materia urbanistica: «Quello che l'amministrazione comunale sta predisponendo è un atto di indirizzo del Consiglio alla giunta per lo sviluppo e la valutazione delle nuove proposte presentate dai proprietari delle due aree. Si tratta quindi dell'inizio del percorso che porterà alla modifica degli accordi vigenti, percorso che richiederà diversi mesi di tempo, e che si dovrà concludere con un nuovo passaggio in Consiglio comunale dopo aver fatto tutti gli incontri e gli approfondimenti del caso. L'amministrazione sceglie di partire dal Consiglio comunale proprio per mostrare la propria apertura al dialogo e per garantire la massima trasparenza nelle procedure». La dichiarazione di Sartori è una risposta ai rilievi sollevati dalla forze di opposizione, dopo la notizia data nei giorni scorsi dal nostro giornale delle manovre in corso per il Central Park. Il M5S, attraverso il suo consigliere Roberto Bianchini, ha chiesto all’amministrazione comunale un’informazione più dettagliata e «partecipata»: «Siamo rimasti sorpresi e sconcertati dall’apprendere dalla stampa che entro fine mese sarebbe stato discusso in Consiglio comunale il destino di due aree di vitale importanza per il paese quali l’ ex Ricamificio ed ex Saifecs», sottolinea il consigliere grillino. «Sorpresi poiché pensavamo che l’amministrazione comunale volesse coinvolgere su un tema così delicato non solo le opposizioni ma anche l’intera cittadinanza e le categorie sociali, economiche e commerciali, magari con un incontro pubblico. Sconcertati poiché abbiamo letto sull’Arena che è prevista una variazione dei due Piruea con la conseguente soppressione della Fabbrica delle Idee per la quale si erano battuti Dino Coltro e altri intellettuali con la raccolta di 2.000 firme». «Tutto questo quando, nell’ autunno del 2017, l’area ex Ricamificio era stata assegnata all’asta per un valore di poco superiore al milione al terzo tentativo», prosegue Bianchini. «È bene ricordare che, al momento in cui è stata bandita l’asta, il Piruea non era stato dichiarato decaduto e quindi risultava ancora valido. La convenzione prevedeva il risarcimento per il fabbricato erroneamente demolito, per un valore di 742.500 euro, la realizzazione di opere per 1.485.400 euro e di urbanizzazioni nel parco da cedere per 374.000 euro, quota dei lavori per una rotonda stradale per 46.500 euro e opere di urbanizzazione nella parte residenziale per 831.000, una cifra dunque complessiva di oltre tre milioni e mezzo. La società che ha partecipato all’asta, poco più di un anno fa, ne era perfettamente a conoscenza per cui non si capisce in base a quale logica i contenuti del Piruea debbano ora essere ridimensionati. Senza contare che per anni abbiamo sentito dire che la Fabbrica delle Idee era il luogo ideale dove concentrare le principali attività culturali, a cominciare da una biblioteca all’altezza, e che proprio per questo non era stata individuata nell’ex scuola Pindemonte». •

Renzo Gastaldo

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