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«Auguri, Guerrino»
Il rito al rifugio Pertica

Guerrino Zamboni, al centro con la torta, festeggia 74 anni al rifugio Pertica insieme agli amici
Guerrino Zamboni, al centro con la torta, festeggia 74 anni al rifugio Pertica insieme agli amici
Guerrino Zamboni, al centro con la torta, festeggia 74 anni al rifugio Pertica insieme agli amici
Guerrino Zamboni, al centro con la torta, festeggia 74 anni al rifugio Pertica insieme agli amici

Dal 1961 Guerrino Zamboni, sanmartinese di 74 anni appena compiuti, festeggia il suo compleanno con gli amici l’ultima domenica di febbraio salendo a piedi al Rifugio Pertica, nel Gruppo del Carega. «La prima volta è successo per caso e da allora ogni anno ho ripetuto questo rito 56 volte, portando al Pertica, parenti, amici e conoscenti e quanti vogliano aggregarsi», racconta davanti a un panino con il salame mentre si stanno tagliando le torte. «Fino a 14 anni ho fatto il contadino poi sono stato operaio in vetreria e a 18 con la prima Fiat 500 che mi ero comperato sono solito fino a Giazza, posto che non avevo mai visto prima di allora. Arrivato a Buskangrüabe, l’ultima casa di Giazza sulla strada per Revolto, c’era neve e ho lasciato l’auto. Ho visto le impronte degli scarponi di qualcuno che era già passato e le ho seguite fino ad arrivare qui al Pertica dove allora c’era Gino Cappelletti, il papà di Romeo che ancora gestisce il rifugio».

Il posto l’ha incantato nel silenzio delle rocce e della neve, e ha deciso che avrebbe festeggiato sempre così i suoi compleanni, portando gli amici e il suo zaino dentro il quale ha cominciato a sistemare salame, panini e vino.

Ma ogni anno il gruppo cresceva e il peso era sempre più impegnativo, tant’è che c’è stata una corsa alla fatica condivisa: ognuno, per festeggiare Guerrino porta qualcosa e si divide in compagnia. È successo anche domenica scorsa a mezzogiorno, sulla panchina davanti al rifugio dove è stato imbandito il tavolo di compleanno con salami, pane e le torte preparate dalle donne del gruppo.

Non ci sono condizioni meteorologiche che impediscano a Guerrino di realizzare la sua promessa ogni anno. Solo due volte la neve era talmente tanta che la comitiva si è dovuta arrendere fermandosi al rifugio Boschetto. Tre anni fa gli ardimentosi sono arrivati fino al Pertica, ma per entrare nel rifugio hanno dovuto scendere quattro gradini scavati nella neve: «Toccava sicuramente i 5-6 metri quell’anno», ricorda Guerrino.

LA FORZA DI MANTENERE questo impegno gli viene da un fisico asciutto e allenato: «Ho fatto ciclismo fino a a vent’anni, con i dilettanti nella squadra Bruno Gaiga. Poi andavo troppo piano e ho dovuto smettere. Da allora è nata la passione per la montagna», racconta.

La bicicletta è rimasta appesa al chiodo fino al compimento dei 60 anni, «quando mi sono detto che ero troppo vecchio per fare camminate di 15 ore da San Martino al santuario della Madonna della Corona, e così ho ripreso a macinare chilometri in bicicletta, fino a 5 mila all’anno».

Tutto tempo che ruba al suo lavoro nell’azienda vetraria che ha aperto quando aveva trent’anni e che oggi ha passato alla figlia, anche se continua a lavorare con la stessa passione di allora.

Ma il primo amore, quello per la montagna, è ancora fortissimo, conferma fra gli applausi e i saluti degli amici che sono saliti quassù a festeggiarlo. V.Z.

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