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Arti marziali unite
per i 40 anni
del re del Kobudo

Andrea Guarelli, maestro di Kobudo
Andrea Guarelli, maestro di Kobudo
Andrea Guarelli, maestro di Kobudo
Andrea Guarelli, maestro di Kobudo

Appuntamento per tutti gli appassionati dell’Estremo Oriente: domani e domenica al Palazzetto dello sport di Bussolengo manifestazione internazionale dedicata alle arti marziali. Atleti provenienti dall’Italia, dalla Germania, dagli Stati Uniti, dalla Repubblica Ceca, dall’ Ungheria si sono dati appuntamento per celebrare il quarantesimo di attività del maestro veronese Andrea Guarelli, classe 1961, uno dei massimi cultori del karate e del kobudo, un’antica arte marziale in cui si utilizzano armi bianche, nata e sviluppatasi nell’isola di Okinawa, all’e stremo sud del Giappone.

L’iniziativa, che ha avuto pure il patrocino della Regione, del Comune di Bussolengo e del Consolato del Giappone, ha lo scopo di ricordare anche il maestro di Guarelli, Shinpo Matayoshi, nel ventesimo anniversario della sua morte. L’evento clou di questa due giorni, gratuita e aperta al pubblico, sarà sabato alle 18: ogni delegazione nazionale si cimenterà in una breve dimostrazione di karate e di kobudo. Gli atleti provenienti dalla Germania utilizzeranno il «bo», l’antico lungo bastone proprio di Okinawa; quelli dell’Ungheria e della Repubblica Ceca il «nuntchaku», due bastoni conici uniti da una corda e reso famoso dai film di Bruce Lee; gli americani faranno invece vedere l’utilizzo del «sai», un tridente metallico usato a mo’ di spada corta. Vi saranno poi le delegazioni provenienti dalle varie regioni italiane: dalla Lombardia, dal Friuli Venezia Giulia, dal Lazio, dalla Toscana, dall’Emilia Romagna, dalla Puglia.

Nell’esibizione la parte del leone la faranno i ragazzi e le ragazze del Junshinkan di Bussolengo, la palestra che il maestro Guarelli segue assieme alla moglie Fulvia da tantissimi anni: generazioni di atleti sono cresciuti nella loro palestra, ottenendo sempre prestigiosi riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale. «Non avrei mai pensato nel 1977», dice Guarelli in occasione della presentazione dell’iniziativa, «che da un piccolo gruppo di atleti di provincia potesse sorgere un gruppo di appassionati così importante e così coeso. In questa occasione voglio ricordare e ringraziare il mio maestro, Shimpo Matayoshi, che mi accolse giovanissimo nella sua casa e mi fece conoscere il patrimonio culturale della sua famiglia che da generazioni immemorabili pratica le antiche arti marziali».

Morto il maestro Matayoshi, Guarelli che nel frattempo aveva fondato l’Aiko, l’Associazione italiana Kobudo di Okinawa, iniziò l’impresa più ardua: far conoscere il kobudo in tutto il mondo preservandone sempre lo spirito originario. Dal 1997 ha pubblicato diversi libri sulle arti marziali che sono stati tradotti sia in inglese che in tedesco. «Proprio quest’anno», continua Guarelli, «mi sono recato a insegnare in Russia, in Cile, in Spagna, in Germania e poi a Budapest. È stupendo vedere l’entusiasmo di chi si avvicina alle arti marziali. Il maestro Matayoshi ne sarebbe orgoglioso». Proprio tre anni fa, sempre durante l’annuale seminario che si tiene nel mese di novembre a Bussolengo, è stata fondata l’Imka, International Matayoshi kobudo association, che sta ottenendo importanti risultati in Europa, in America e in Australia. La scorsa settimana ha aderito pure un gruppo argentino.

L’evento del fine settimana è importante perché vi sarà pure una dimostrazione di Wunshu, l’arte cinese della Gru bianca, che il Guarelli ha imparato nel corso dei suoi viaggi in Cina divenendone uno dei più autorevoli rappresentanti europei. «La dimostrazione di sabato pomeriggio», conclude Guarelli, «è l’occasione per avvicinarsi al magico mondo dell’Oriente. Non è una iniziativa riservata solo agli sportivi: è aperta a tutti e si colloca nel solco della tradizione di apertura all’Oriente che ha sempre affascinato noi veneti dai tempi di Marco Polo».

Lino Cattabianchi

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