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Appello alla Regione
«I campi hanno sete»

La siccità sta lasciando il segno FOTO STUDIOSTELLA
La siccità sta lasciando il segno FOTO STUDIOSTELLA
La siccità sta lasciando il segno FOTO STUDIOSTELLA
La siccità sta lasciando il segno FOTO STUDIOSTELLA

Le temperature oltre la media stagionale e l’assenza di precipitazioni stanno mettendo a dura prova l’agricoltura non solo nella nostra provincia ma in tutta la regione. Confagricoltura Veneto aveva già lanciato l’allarme in aprile, chiedendo alla Regione lo stato di calamità per le gelate e l’emergenza idrica.

In due mesi, in assenza di piogge, la situazione si è ulteriormente aggravata, come sottolineato di recente dal direttore regionale Luigi Bassani al tavolo convocato in Consiglio regionale: «I livelli dei fiumi sono sotto i limiti, i bacini d’acqua trentini sono anche al 40 per cento della loro capacità e i campi hanno bisogno di acqua. L’emergenza idrica sta diventando permanente ed è urgente trovare un modo per ricaricare le falde. Alla politica chiediamo investimenti strutturali su progetti a medio e lungo termine, che prevedano invasi, dighe, briglie e quant’altro permetta alla nostra agricoltura di sopravvivere nei periodi di siccità».

Giugno è stato finora bollente con 2,2 gradi in più di media e un crollo delle precipitazioni del 52%. In assenza di piogge gli esperti prevedono, in alcune province, poche settimane di autonomia idrica.

NEL VERONESE, sottolinea Confagricoltura Veneto in una nota, attualmente, nonostante non piova, l’irrigazione in gran parte del territorio è garantita dall’Adige, nonostante il livello idrometrico sia sotto di 4,50 metri. Ma ol timore, se la siccità perdurerà, è che si arrivi a un forte razionamento idrico. Nel Basso veronese, in particolare, preoccupa invece la carenza di acqua in fossi e canali. Le scarse piogge hanno bagnato lo strato superficiale del terreno e non ha riempito i pozzi, che sono due metri sotto il livello normale. Date le temperature, si chiede ai cittadini di prestare particolare attenzione per il rischio di infiammabilità delle sterpaglie dovuto all’arsura: non gettare i mozziconi accesi e prestare attenzione all’uso dei macchinari. Pochi giorni fa, infatti, 10 ettari di frumento sono andati in fumo a Caselle e, nel Basso, un’imballatrice e un trattore hanno preso fuoco».

Sulla siccità è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle. «La scarsa disponibilità di risorse idriche sta diventando, soprattutto in Veneto, un'emergenza sempre più grave»: a denunciarlo la deputata Silvia Benedetti che ha depositato alla Camera un'interrogazione rivolta al Governo in merito alle intenzioni rispetto a questa preoccupante situazione. «Già ad aprile»,continua la deputata, «in Veneto si dichiarava lo stato di crisi idrica. Da allora i dati sui livelli freatici e sulle portate dei diversi fiumi hanno continuato a battere record negativi in tutta la regione. A ciò, come non bastasse, vanno a sommarsi tutte quelle situazioni in cui diverse contaminazioni hanno compromesso le falde impedendone l'utilizzo».

«La legge di bilancio 2017 ha istituito un fondo per lo sviluppo infrastrutturale del Paese che prevede anche finanziamenti per oltre 100 milioni utili per interventi sulla rete idrica. E' assolutamente necessario dunque», sostiene Benedetti, «che il Governo destini parte dei fondi allo sviluppo e alla manutenzione di strutture già esistenti, come nel caso del Leb che, con la sostituzione delle lastre e la creazione di nuove ramificazioni, potrebbe ottimizzare la sua capacità di 50 metri cubi al secondo consentendo una miglior distribuzione delle risorse idriche, fronteggiando anche periodi come questo». LU.FI.

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