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A Ca’ Vecchia l’inquinamento
che non ti aspetti

Una veduta della discarica di Ca’ Vecchia, a San Martino Buon Albergo, una trentina di anni fa
Una veduta della discarica di Ca’ Vecchia, a San Martino Buon Albergo, una trentina di anni fa
Una veduta della discarica di Ca’ Vecchia, a San Martino Buon Albergo, una trentina di anni fa
Una veduta della discarica di Ca’ Vecchia, a San Martino Buon Albergo, una trentina di anni fa

Sarebbe inquinato il sito di Ca’ Vecchia, dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto di trattamento rifiuti chiesto da Adige Ambiente e in fase di analisi per la sua approvazione da parte della Regione. La notizia è stata data da Adige Ambiente, tramite il suo avvocato Luigi Biondaro, al Comune di San Martino Buon Albergo e il sindaco Franco De Santi ne ha dato immediata comunicazione nell’ultimo Consiglio comunale.

È infatti pervenuta in municipio, da parte di Adige Ambiente spa, la comunicazione di un’istanza di sospensione del procedimento Via per l’impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti pericolosi e non pericolosi di natura industriale a Ca' Vecchia e contestualmente la richiesta di un avvio di procedimento, previsto dal Piano regionale dei rifiuti urbani e speciali, per un progetto di bonifica e ripristino ambientale.

La comunicazione era accompagnata da un’indagine ambientale relativa al sedime attuale in cui è collocata Adige Ambiente, i cui esiti mostrano la presenza di rifiuti interrati depositati da molti anni e materiale di riporto che hanno caratteristiche eccedenti i limiti di accettabilità. L’indagine ambientale ha rilevato anche la non conformità del terreno naturale in un punto sottostante ai rifiuti.

«QUESTA SITUAZIONE impedisce una prosecuzione del procedimento in corso (ampliamento di Adige Ambiente) e determina, d’intesa con Progeco Ambiente spa, la prossima presentazione di un progetto di bonifica e messa in sicurezza del sito, con apporto di rifiuti non putrescibili in ampliamento rispetto all’attività in corso sull’area confinante di proprietà di Progeco Ambiente», cita il documento accompagnatorio. In pratica il contestato progetto di uno stabilimento per lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti non viene abbandonato, ma sospeso.

Informato di questo, il Comune si è attivato immediatamente convocando un incontro tecnico con Arpav, Provincia, Ulss 9 e Regione per una prima analisi della documentazione comunicata da Adige Ambiente.

La Provincia ha deciso che attiverà il procedimento per l'individuazione del soggetto responsabile dell’inquinamento e il Comune ha già fatto intravvedere come si muoverà: «In due direzioni, una di natura tecnica per capire che cosa sia successo veramente in quell'appezzamento», spiega il sindaco Franco De Santi «e l’altra di natura legale, incaricando uno studio che valuti i passi da compiere per garantire la tutela dell'ambiente e della salute, in sinergia con le strutture regionali competenti di Arpav e Ulss e per redigere gli atti che ci riguardano».

«La notizia ci ha colti di sorpresa», ammette il vicesindaco Mauro Gaspari, che ha anche la delega all’Ecologia, «perché eravamo convinti che quell’area fosse definitivamente risanata mentre invece la relazione ci lascia preoccupati. Riteniamo che il nostro Comune abbia già dato in materia di inquinamento e dopo l’ultima bonifica e i dati confortanti sul ripristino della falda ci fosse stato solo da concludere i lavori già fatti, prima di chiudere definitivamente la questione. Questa nuova richiesta sulla quale il Comune può solo dare un parere, ma la cui approvazione è di competenza regionale, riapre una questione per la quale pensavamo, evidentemente a torto, che non ci sarebbero più stati problemi».

La richiesta di Adige Ambiente, infatti, apre nuovi scenari con interventi di bonifica che potrebbero richiedere anni e il rinvio, a data da destinarsi della fine definitiva dei lavori a Ca’ Vecchia.

Vittorio Zambaldo

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