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Via libera alla Tav Brescia-Verona Comuni all’oscuro

Alta velocità al via sul tracciato Brescia-Verona. I No Tav sono pronti a impugnare la delibera
Alta velocità al via sul tracciato Brescia-Verona. I No Tav sono pronti a impugnare la delibera
Alta velocità al via sul tracciato Brescia-Verona. I No Tav sono pronti a impugnare la delibera
Alta velocità al via sul tracciato Brescia-Verona. I No Tav sono pronti a impugnare la delibera

Per alcuni l’esito era scontato; altri lo hanno scongiurato; i più combattivi lo hanno osteggiato e annunciano che la battaglia, nonostante tutto, non è finita. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera 42/2017 con cui il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato il progetto definitivo della Tav Brescia-Verona apre il periodo di fibrillazione dei cittadini proprietari di terreni lungo la tratta. «Brancoliamo ancora nel buio», ammette l’architetto Marchello Ghini, responsabile dell’ufficio lavori pubblici di Peschiera del Garda, «non sappiamo nemmeno come sarà organizzata la viabilità di cantiere». Il progetto prevede un cronoprogramma di poco più di sette anni, ma non si sa di preciso quando potrebbero essere aperti in cantieri. GLI ESPROPRI. La tempistica dipende anche dai tempi di elaborazione del progetto esecutivo, che dovrà tener conto di ben 309 prescrizioni allegate alla delibera con cui è stato approvato il progetto definitivo. E poi c’è la questione degli espropri: la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale costituisce dichiarazione di pubblica utilità e avvia le procedure per assegnare le aree di cantiere a Cepav Due, contraente generale della Brescia-Verona. Ma anche in questo caso, a meno che non si decida per un’occupazione d’urgenza dei terreni, per redigere i decreti di esproprio con la fissazione delle indennità ci vorranno mesi. NIENTE DI UFFICIALE. «Di ufficiale non abbiamo nulla», conferma la sindaca di Peschiera Orietta Gaiulli. L’alta velocità, dice, «è motivo di preoccupazione e danno. Noi sindaci abbiamo fatto il possibile per tutelare il territorio, ma quando c’è una legge obiettivo e un mostro economico che avanza non si riesce a fermare l’opera». Non solo: «Anche i ricorsi non servono», sostiene Gaiulli, «un giudice non avrà mai il coraggio di ostacolare un’opera del genere. Anche la magistratura ha le armi spuntate». Il riferimento di Gaiulli è anche al ricorso promosso assieme ai Comuni di Castelnuovo, Sona, Sommacampagna, Desenzano e Ponti sul Mincio, che il Tar del Lazio ha rigettato assieme ad altri analoghi presentati dal movimento No Tav e dal Consorzio tutela del Lugana doc. «Solo a Castelnuovo del Garda gli espropri dovrebbero essere circa ottanta, ma non ci sono grandi demolizioni, si tratta quasi esclusivamente di campi», informa il sindaco Giovanni Peretti, ricordando che «l’operazione più importante è stata allearci tra Comuni della zona per chiedere a Rete ferroviaria italiana compensazioni e attenzione per il territorio, visto che l’opera non si poteva ostacolare». Anche alla luce degli ultimi sviluppi, i sindaci si incontreranno nei prossimi giorni per fare il punto della situazione. NO TAV. Deciso a non fermarsi è il Coordinamento No Tav Brescia-Verona. In attesa della sentenza di appello del Consiglio di Stato, gli attivisti sono pronti a impugnare anche la delibera pubblicata in Gazzetta Ufficiale. «Considerato che i lavori saranno avviati per lotti costruttivi, nessuno potrà sapere con certezza chi saranno le persone interessate agli espropri fino alla visione del progetto esecutivo, che potrebbe evidenziare variazioni sostanziali rispetto a quello approvato». IL TRACCIATO. Sul territorio veronese si partirà dalla galleria che passerà davanti al piazzale del Santuario della Madonna del Frassino, una delle zone più delicate anche per la vicinanza all’omonimo laghetto. Continua la nota dei No Tav: «Nei prossimi giorni pubblicheremo le date delle assemblee sia con gli espropriati e il nostro legale, sia per informare la popolazione di quanto sta succedendo e decidere insieme come proseguire la nostra lotta. I costi della realizzazione di quest’opera sono destinati a crescere», concludono, senza contare che «mancano ancora pezzi importanti del progetto tra Brescia e Verona, come l’entrata e l’uscita da queste due città». LE CRITICITÀ. «La notizia che il Cipe, dopo tanti falsi allarmi, ha deliberato a favore della tratta Tav Brescia - Verona non fermerà le nostre iniziative contro un progetto costoso, inutile e dannoso per la salute dei cittadini». È quanto afferma Francesca Businarolo, deputata del Movimento 5 Stelle. «Il via libera del comitato interministeriale non ha cancellato le criticità, che rimangono specie nell’area tra il Garda e le colline, dove sono piovute le osservazioni degli enti locali e dello stesso ministero dell’Ambiente. Sono pronta», ha ribadito Businarolo, «ad appoggiare qualsiasi iniziativa in parlamento e nelle aule dei tribunali per tutelare il nostro ecosistema, le sue produzioni tipiche, le esigenze sanitarie di chi ci vive. E per ribadire che in tema di trasporti le priorità sono altre: collegamenti locali efficienti e alla portata di tutti che consentano ai cittadini di scegliere una mobilità alternativa all’auto». •

Katia Ferraro

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