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Un viaggio nella guerra
per riscoprirne i volti

Un ponte sull’Adige distrutto dai bombardamenti durante la guerra
Un ponte sull’Adige distrutto dai bombardamenti durante la guerra
Un ponte sull’Adige distrutto dai bombardamenti durante la guerra
Un ponte sull’Adige distrutto dai bombardamenti durante la guerra

«Alla ricerca dei volti che la guerra aveva sfigurato»: si intitola così il libro scritto da Stella Bianchi, Enzo Tomelleri e Maurizio Delibori, pubblicato dal Ctg Monte Baldo nella collana «Memoria e identità», che viene presentato domani alle 18.30, nella sala civica Eugenio Turri in corte Torcolo. L’incontro, a ingresso libero, è stato organizzato dall’assessorato alla cultura e alle manifestazioni del Comune insieme al locale gruppo Alpini e al Ctg El Preon di Cavaion e Affi.

Il volume raccoglie nomi, storie, date e altri particolari frutto di un’approfondita ricerca condotta dagli autori sulle vittime civili di bombardamenti e residuati bellici negli ultimi anni della Seconda guerra mondiale (dal 1944 al 1945) nella zona tra Adige e Garda. Quindi, comprende vittime ed eventi tragici in cui è stata coinvolta anche la comunità cavaionese. Le storie di ragazzi o adulti di Cavaion come di Rivoli, Caprino, Pastrengo, Costermano, Affi e altri paesi di questo territorio che hanno perso la vita oltre 70 anni fa sono state raccolte e messe in luce, anche tramite una ricerca fotografica, per garantire loro almeno il ricordo delle generazioni future. Domani saranno presenti Bianchi e Delibori per presentare il volume e rivelare alcuni suoi contenuti, a partire dalle testimonianze dirette di sopravvissuti o parenti delle vittime.

Durante la Seconda guerra mondiale morirono su tutti i fronti 54 milioni di persone, ma per la prima volta nella storia i morti furono più tra i civili che tra i militari (30 milioni contro 24 milioni). In Italia alcune stime parlano di 444.523 morti di cui 284.566 civili. Se pensiamo che dall’autunno 1944 alla primavera 1945 piovvero dal cielo moltissime bombe sulla valle dell’Adige e dunque lungo la linea ferroviaria del Brennero, fondamentale ai tedeschi per rifornire le loro truppe in Italia, si comprende quante persone perirono senza essere sul fronte di guerra, uccise appunto dai bombardamenti oppure dai residuati mentre erano al lavoro, in famiglia, per strada. Il libro raccoglie oltre una decina di episodi, alcuni dimenticati, di cui ormai rimane solo qualche citazione sui monumenti ai caduti nei vari paesi. C.M.

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