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Un «minibar» per cani
E subito scatta la multa

Le ciotole per dissetare i cani
Le ciotole per dissetare i cani
Le ciotole per dissetare i cani
Le ciotole per dissetare i cani

Un commerciante espone fuori dal proprio esercizio commerciale un tappetino con due ciotole di acqua per far bere i cani e viene multato. È accaduto a Torri, dove lo scorso luglio era già divampata una polemica legata ai quattro zampe dopo un'ordinanza del sindaco Stefano Nicotra che imponeva ai padroni di raccogliere la pipì dei cani per strada. Mirko Tomasetto, titolare di un supermercato in centro paese lungo la strada Gardesana si è visto affibbiare una multa di 100 euro dai vigili urbani per aver occupato un'area pubblica senza concessioni. «Il provvedimento è assurdo», sbotta Tomasetto, tra l'altro presidente dell'associazione nazionale Jack Russell Terrier Italia, «anche perché dopo una verifica abbiamo scoperto che l'area interessata, la valletta a fianco del punto vendita, è privata. Ad ogni modo», continua Tomasetto, «si tratta solo dell'ultimo episodio in cui vengo colpito direttamente, visto che lo scorso maggio il raduno nazionale Jack Russell organizzato dalla nostra associazione era stato penalizzato, visto che era stato spostato due giorni prima dell'evento dall'area dietro al castello per consentire, in extremis, un matrimonio privato, su suolo pubblico». «Questa amministrazione», afferma il negoziante, «dimostra di essere ostile nei confronti di Fido. Su tutto il territorio comunale non ci sono né aree cani né distributori con sacchetti per la raccolta delle deiezioni dei quattro zampe, come invece promesso. A tutti i cani è vietato l'ingresso in parchi pubblici e aree verdi. A causa di tutte queste azioni contro gli animali da parte del sindaco», annuncia Tomasetto, «il prossimo mese organizzeremo assieme ad altre sigle animaliste una marcia di protesta pacifica fin sotto il municipio».

«È ridicolo quanto accaduto», afferma Lorenzo Croce presidente di AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente. «Questo sindaco andrebbe rimosso per manifesta incapacità. Da sottolineare il suo atteggiamento di odio verso gli animali ed i loro proprietari e questa multa elevata guarda caso a un commerciante che si era prodigato nella campagna per rendere pubblica la storia dell’ordinanza sulla raccolta della pipì dei cani. Il caso meriterebbe una bella denuncia per istigazione al maltrattamento di animali».

Dura la replica di Nicotra che precisa come «il verbale e la sanzione non sono stati elevati perché l’esercente ha sistemato fuori dal negozio un paio di ciotole per far abbeverare i cani, come si vuol far credere. Il negoziante», spiega il sindaco, «nei confronti del quale più volte vicini e altri esercenti si sono lamentati, è stato multato perché ha sistemato su suolo pubblico un manufatto in legno, ricoperto di finta erba verde e rialzato da terra, sul quale ha sistemato tre vasi di piante, le ciotole e una copertura, sempre in legno. Tutti gli esercenti pagano l’occupazione di suolo pubblico. Pertanto nel rispetto di quelle regole l’esercente è stato multato. Non si faccia passare, quindi, il mancato rispetto delle norme per un suo slancio a favore degli animali. Avrebbe potuto fare la stessa cosa, rispettando il regolamento comunale, presentando domanda e pagando le poche decine di euro necessarie per occupare quello spazio pubblico. Non c'entra nulla l’attenzione agli animali e ai cagnolini: c'entrano, invece, il rispetto delle regole e del vivere insieme. Strumentalizzare questo semplice fatto non aiuta nessuno, né i residenti, né i commercianti o i turisti che si aspettano un paese in cui le regole sono uguali per tutti».

Emanuele Zanini

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