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Trimelone, scatta l’ora x Bonificata entro ottobre

Una parte delle bombe ripescate al largo dell’isola di Trimelone
Una parte delle bombe ripescate al largo dell’isola di Trimelone
Una parte delle bombe ripescate al largo dell’isola di Trimelone
Una parte delle bombe ripescate al largo dell’isola di Trimelone

Tutto pronto, al Trimelone, per riprendere le operazioni che, in 60 giornate di lavoro, restituiranno a Brenzone la sicurezza dell’isola. È infatti ufficiale che domani, davanti alla lingua di terra prospiciente Assenza, riprenderanno a lavorare i palombari della Marina militare, Nucleo Sdai di Ancona, il Genio Guastatori di Legnago e gli uomini della ditta Miar Sub di Macarrese, in provincia di Roma, per completare i «Lavori di bonifica preventiva e sistematica da ordigni esplosivi-residuati bellici, terrestre e subacquea anche oltre i 40 metri di profondità». A stabilirlo, in Prefettura a Verona, il 17 maggio, è stata una riunione congiunta tra gli incaricati del prefetto, Salvatore Mulas, il sindaco di Brenzone, Tommaso Bertoncelli, e i vari reparti militari interessati dalla bonifica, oltre alla ditta laziale. «Il 21 febbraio era stata individuata vincitrice della procedura negoziata la Miar Sub», ha confermato il sindaco, «e ora sono stati stabiliti l’inizio, le modalità delle operazioni e il termine della bonifica». Una situazione tutt’altro che semplice perché, mentre i subacquei lavoreranno fino a 50 metri sotto la superficie lacustre, le motovedette di Polizia nautica, Guardia Costiera, Protezione Civile, e Carabinieri nautici di Torri, oltre ai colleghi da terra, dovranno alternarsi per garantire il controllo, la sicurezza e il supporto con imbarcazioni e automobili. Gli uomini della Miar Sub individueranno le bombe e poi i palombari della Marina di Ancona le recupereranno, trasferendole nella mani del Genio Guastatori, che le porteranno a brillare. «I primi nove giorni saranno per la bonifica del suolo dell’isola, fino a 3 metri di profondità», ha stabilito il prefetto, «mentre i rimanenti 51 serviranno ad individuare e rimuovere le bombe dai fondali». In teoria, con le operazioni fatte negli anni scorsi, la superficie dell’isola sarebbe già certificata come «bomb free» fino a un metro di profondità, ma ora si arriverà fino ai 3 metri. Con che cronoprogramma si svolgeranno le operazioni? «Da domani al 15 luglio», dice Bertoncelli, «si lavorerà terminando sia la bonifica fino a 3 metri sulla terra dell’isola, che iniziando quella in acqua. Poi ci sarà la sospensione delle operazioni, dal 13 luglio fino al 26 agosto, per ripartire il 27 agosto e terminare il tutto il 12 ottobre». Lunedi 12 ottobre, insomma, è una data da segnare in rosso sul calendario e nella storia di Brenzone: sarà anche rispettata, salvo imprevisti, la tempistica di voler completare tutto entro il 2018. Negli ultimi mesi del 2017 era stato sottoscritto l’accordo con la Regione Veneto che, su proposta dell’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, aveva sbloccato il denaro, fino a 350 mila euro, che Venezia aveva stanziato nel 2009, grazie all’allora assessore Massimo Giorgetti. Ulteriori 350 mila euro erano divenuti disponibili grazie al lavoro fatto dal deputato Vincenzo D’Arienzo, mediatore col ministero della Difesa. Ma dal 12 ottobre cosa cambierà per il Trimelone? Sarà creato un «corridoio di accesso in sicurezza all’isola, partendo da Assenza per arrivare alla banchina sul lato est del Trimelone, e sarà completata la bonifica subacquea dei fondali fino alla profondità di 50 metri. Ci stiamo avvicinando alla fine di un problema che è stato un incubo per decenni, essendo iniziato con l’incendio del 1954», ha concluso il sindaco Bertoncelli. «Da ottobre di quest’anno, il Comune potrà restituire il Trimelone alla fruibilità e ai cittadini. La ripartenza dei lavori è stata resa possibile grazie all’impegno del depurato D’Arienzo a Roma e dell’assessore Bottacin a Venezia, oltre che della Prefettura di Verona. Siamo a un passo da uno storico traguardo: finirà una pagina straordinaria per il Garda, di cui il Trimelone è stato il protagonista». •

Gerardo Musuraca

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