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Tredicesima interdittiva a una donna romena

Il prefetto Salvatore Mulas
Il prefetto Salvatore Mulas
Il prefetto Salvatore Mulas
Il prefetto Salvatore Mulas

E siamo a 13. Tante sono le interdittive antimafia emesse dal prefetto Salvatore Mulas. In questo caso è a carico di una donna, per la prima volta si tratta di una straniera. Ha nazionalità romena Georgiana Andrea Nicolae, ritenuta prestanome di Francesco Piserà, già a sua volta colpito da interdittive. Così come suo figlio. Piserà era sospettato di essere vicino ad ambienti malavitosi. Il cinquantenne imprenditore calabrese sul Garda da tempo, titolare di diverse attività operanti nel settore della ristorazione e del turismo, con esercizi pubblici presenti a Boscochiesanuova, Nogarole Rocca e Bardolino era già stato colpito da interdittive e non aveva presentato i ricorsi nei tempi utili. Ora il sospetto è che la sua compagna, da cui ha avuto un figlio sei mesi fa, gli faccia da prestanome per attività sulla sponda Bresciana del lago di Garda. La donna risulta essere la titolare dell’hotel il Gambero di Salò e del resort Piano d’Ercole. Piserà che aveva preso in gestione anche gli impianti sciistici di Bosco non avrebbe mai fatto mistero di essere vicino ai Mancuso, una ’ndrina di Limbadi e Nicotera considerata dagli organi investigativi come la cosca più potente della Calabria, ma ha sempre smentito di essere un affiliato. L’interdittiva prefettiva antimafia, è una misura a carattere preventivo, prescinde dall’accertamento di singole responsabilità penali nei confronti di soggetti che hanno rapporti con la pubblica amministrazione. Si fonda sugli accertamenti compiuti dai differenti organi di polizia valutati dal prefetto competente territorialmente, adesso i titolari potranno a fare ricorso. Chi vuole riciclare denaro spesso lo fa attraverso locali pubblici, bar o ristoranti, piuttosto che pizzerie in zone turistiche. «Che in questa provincia ci sia qualcosa è indubbio», ha detto il prefetto Mulas durante la conferenza stampa di fine anno, «ma noi siamo attenti e lavoriamo per accertarci che non ci siano infiltrazioni, o che non si consolidino. E se siamo arrivati alla tredicesima interdittiva significa che qualcosa sta succedendo, si sta muovendo», ha concluso il prefetto. A.V.

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