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Fatto con i barattoli di Nutella

Torna a Torri
il presepe brutto
ma «goloso»

Fatto con i barattoli di Nutella
Il presepe di Nutella a Torri (Musuraca)
Il presepe di Nutella a Torri (Musuraca)
Il presepe di Nutella a Torri (Musuraca)
Il presepe di Nutella a Torri (Musuraca)

È tornato il presepe alla Nutella. Si mettano tranquilli gli amanti del buongusto e se ne facciano una ragione: se pensavano di averla fatta franca si sbagliavano di grosso. Da pochi giorni infatti sul lungolago di Torri è tornato il «presepe» fatto con i bidoncini vuoti della famosa crema al cioccolato. A Torri è stata ormai fugata la diffusa preoccupazione che serpeggiava visto che, fino al 15 dicembre, di questo «presepe di rara bruttezza» quest'anno ancora non c'era traccia ed erano in molti a «temere il peggio» per questa iniziativa.

 

Il presepe, invece, è finalmente riapparso ed è visibile e visitabile sul lungolago dinanzi alla paninoteca del suo inventore, «La Regata». Peraltro, il locale è chiuso fino a marzo e quindi la insana passione per la Nutella da parte del proprietario è davvero genuina, non è da considerarsi una trovata pubblicitaria a beneficio della propria azienda. Come ormai accade da diversi anni, Antonio Salaorni, ex consigliere comunale e titolare della paninoteca, anche quest'anno ha dato libero sfogo alla sua «arte» occupando tutta l'area antistante il suo locale con la più stramba delle rappresentazioni della Natività.

 

A poche decine di metri a nord della piazza del Porto, sul lungolago, i barattoloni vuoti da cinque chilogrammi della Nutella la fanno da padrone e quest'anno, variante sul tema finora inedita, formano le sembianze del castello scaligero, simbolo di Torri, ai piedi del quale si trova appunto la capanna con Gesù Bambino. Non è più presente la scritta «Dolce Natale» che, nel 2017, campeggiava grazie ai barattoloni da 5 chilogrammi.

 

È scomparsa anche la panchina rossa con la seduta, immancabilmente delimitata a mo' di braccioli, da 8 barattoloni di Nutella, presente lo scorso anno: forse l'autore si è rassegnato al fatto che la stessa non trovasse molti fruitori disponibili a sedersi e a restare in contemplazione della «opera d'arte». Neppure l'ironica reprimenda del giornalista e scrittore Stefano Lorenzetto fatta nel 2015 al presepe, aveva potuto scalfire la «vena artistica» dell'indomito «presepista» torresano. Lorenzetto infatti, per la edizione del Natale 2015, aveva ironicamente «suggerito» a Salaorni dalle colonne del nostro giornale «un Mon Chéri per il Bambinello; due Rocher per la Madonna e San Giuseppe; un Bueno per il bue; un Tronky per l'asinello; Brioss, Délice e Fiesta per i re magi». Comunque la si veda un fatto è certo: il presepe alla Nutella sarà anche «di rara bruttezza» ma è ormai un appuntamento fisso del Natale e riesce sempre a fare parlare di sé. Alla faccia di chi lo critica. 

Gerardo Musuraca

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