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Testi replica alla Lega «Tutte accuse false»

Gianni Testi, sindaco di Pastrengo dal giugno 2016
Gianni Testi, sindaco di Pastrengo dal giugno 2016
Gianni Testi, sindaco di Pastrengo dal giugno 2016
Gianni Testi, sindaco di Pastrengo dal giugno 2016

Il sindaco Gianni Testi rimanda al mittente le accuse a lui mosse dalla sezione della Lega Nord di Bussolengo-Pastrengo con una lettera aperta. «Non siete presenti in consiglio comunale e non si ricorda alcun vostro intervento propositivo a favore di Pastrengo nell’ultima campagna elettorale», obietta Testi che a sua volta ha inviato una missiva ai leghisti locali. «Io, tra l’altro, ho ottimi rapporti con sindaci e amministratori della Lega. Resto stupito dalla vostra missiva», ha scritto Testi, «i cui contenuti sono fuori luogo». Il sindaco di Pastrengo poi passa in rassegna i temi per i quali è stato criticato dai leghisti. Il commercio, per esempio: «Non è l’amministrazione comunale che detta le leggi di mercato e occorre verificare i motivi quando chiude un’attività commerciale. Attività come quelle della ristorazione, cioè ricettive, e come i parrucchieri e i panifici vanno bene a Pastrengo». Per quanto riguarda la riorganizzazione degli uffici comunali il sindaco rileva che l’ufficio tributi è apprezzato «sia per la tempestività di risposta sia per la pronta risoluzione delle problematiche. É prevista a breve anche un’implementazione di questo servizio». Circa lo smaltimento dei rifiuti ingombranti, Testi spiega che il servizio è stato soppresso perché i costi rispetto alle richieste erano troppo onerosi e avrebbero fatto aumentare la tassa rifiuti. «È gravissimo che si dica che il territorio sia sporco e invaso dai ratti», prosegue il sindaco. Non è arrivata alcuna segnalazione in tal senso in Comune e mai come ora Pastrengo è pulito e in ordine. Per cui vien da chiedersi: di che cosa stiamo parlando? Di nulla, accuse gravi, tanto per fare, di cui dovreste veramente vergognarvi». Sul tema delle richieste di trasferimento dei due dipendenti dell’ufficio anagrafe il sindaco spiega: «È stata una loro libera scelta, nessun obbligo è stato imposto ed è stata data la massima disponibilità all’uscita. L’amministrazione ha ben presente i propri obiettivi e cerca nuovo personale per raggiungerli. Tra l’altro, non si registrano lamentele in merito ai servizi garantiti ed erogati». Nell’ultima parte della sua lettera Testi va giù pesante: «Vuoi vedere che il tutto nasce - è solo un’ipotesi, sia ben chiaro - con le insinuazioni personali di quel Mario Rizzi mio concorrente all’ultima tornata elettorale, che ha dato le dimissioni il giorno dopo le elezioni (dimostrando così grande interesse per il paese!), che ha perso le amministrative tre volte e l’unica volta che le ha vinte ha pensato bene di fare l’inciucio con la minoranza? Ma è anche quel Rizzi sotto il cui mandato il numero dei dipendenti è stato ridotto da 15 a 11. Se Rizzi desidera così spassionatamente innalzarsi a paladino del paese, che lo facesse nelle sedi opportune e non nascondendosi dietro il simbolo di un partito». •

Luca Belligoli

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