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Tensione nel Consorzio la Federalberghi se ne va

Rischia di continuare lo stallo di attività per la promozione del turismo sul Garda a causa delle tensioni nel consorzio Lago di Garda
Rischia di continuare lo stallo di attività per la promozione del turismo sul Garda a causa delle tensioni nel consorzio Lago di Garda
Rischia di continuare lo stallo di attività per la promozione del turismo sul Garda a causa delle tensioni nel consorzio Lago di Garda
Rischia di continuare lo stallo di attività per la promozione del turismo sul Garda a causa delle tensioni nel consorzio Lago di Garda

Lo stallo nell’attività di promozione turistica del Consorzio Lago di Garda Veneto porta qualche fibrillazione nello stesso ente: Ugav servizi srl, la società di Federalberghi Garda Veneto, ha deciso di «congelare» la sua partecipazione all’ente. Per ora rimane con un piede dentro (la quota associativa annuale scadrà in autunno), mentre con l’altro è già fuori, avendo comunicato la decisione al presidente del Consorzio Paolo Artelio. La scelta, in procinto di essere ufficializzata ai soci, è stata presa dalla maggioranza del direttivo di Federalberghi Garda Veneto, con un acceso confronto. La volontà è lanciare un segnale, dicono fonti informate, al Consorzio e alla politica «per cercare di accelerare il processo di chiarificazione delle possibilità che ha il Consorzio di essere finanziato dalla parte pubblica». Da quando, a fine 2014, è stata applicata la legge regionale che ha fatto diventare i consorzi turistici enti partecipati solo da aziende private (senza più i Comuni) è stata messa in discussione anche la possibilità di ricevere finanziamenti pubblici, fino ad allora elargiti dai Comuni e dalla Regione stessa. Si sono susseguiti pareri legali, quesiti posti alla Corte dei conti, ma i dubbi non sono stati superati. In ballo c’è anche la presunta necessità di svolgere un bando pubblico per assegnare i servizi svolti dal Consorzio. L’ente sta verificando questa prerogativa con l’assessore regionale Federico Caner. In realtà, vorrebbe evitare la gara forte del suo essere riconosciuto dalla Regione stessa come unico ente deputato alla promozione del territorio. Nell’ultima assemblea generale, hanno partecipato una cinquantina di soci su 267 totali. Per Confcommercio Verona è stato confermato Paolo Artelio (presidente uscente che sarà riconfermato), per il settore alberghiero Carla Degli Albertini, Vittorio Dapretto, Anna Clara Fertonani, Enrico Padovani e Massimiliano Pret. A rappresentare le agenzie viaggi Maria Ordinario (del Parco natura viva), per i campeggi Giovanni Bernini (presidente Assogarda camping) e Federico Delaini, per il settore ricettivo complementare Alessandro Zoccatelli, per gli esercizi pubblici Giovanni Veronesi, mentre sono stati confermati Massimo Zuccotti per i parchi divertimento e Nicola Verdolin per i «settori residuali». Con una modifica allo statuto, i revisori contabili del Consorzio passano da tre a uno (confermato Marcello Lucchese), scelta presa «per contenere al massimo i costi del Consorzio», ha spiegato Artelio. Che sulla situazione di stallo ha aggiunto: «Vogliamo fare chiarezza sia per i nostri associati che per i Comuni. Il primo compito del nuovo consiglio sarà dare incarico a un professionista che invierà richieste alla Regione e a tutti gli enti preposti per sgomberare finalmente i dubbi di amministratori pubblici e dirigenti». Le incertezze normative sulla possibilità di finanziare con soldi pubblici un ente diventato privato non hanno portato solo al mancato finanziamento di nuovi piani di promozione, ma in alcuni casi anche al non completo pagamento del piano 2014-2015, con 180mila euro che il Consorzio deve ancora incassare da alcuni Comuni. «Possiamo ricevere soldi pubblici, i consorzi sono gli unici enti che la Regione ha riconosciuto per fare promozione del territorio, e qui siamo l’unico consorzio», ha puntualizzato Artelio, «il problema è capire se possiamo ricevere soldi direttamente o dopo un bando pubblico». Nel frattempo, per non rimanere inerti per l’anno in corso l’ente sta attivando dei piani di promozione con singoli Comuni. «Ma per essere efficace la promozione deve riguardare l’intero territorio», ha concluso Artelio. •

Katia Ferraro

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