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Sulla sponda del Garda alle urne ben sei paesi su otto

Tir sulla Gardesana a Pai di Torri: il traffico è uno dei problemi del lago
Tir sulla Gardesana a Pai di Torri: il traffico è uno dei problemi del lago
Tir sulla Gardesana a Pai di Torri: il traffico è uno dei problemi del lago
Tir sulla Gardesana a Pai di Torri: il traffico è uno dei problemi del lago

Turismo sostenibile, futuro del collettore, viabilità al collasso. Sono parecchie le questioni spinose che i sindaci del Baldo Garda lasciano in eredità ai loro successori. Tanti sono i paesi che a maggio andranno al voto sulla sponda veronese del lago, aprendo la porta a un possibile stravolgimento nel quadro politico di uno dei territori più ricchi della provincia. Toccherà in anticipo anche a Malcesine che da maggio, dopo la morte del sindaco Nicola Marchesini, sconfitto da una grave malattia, è guidato dal vice Claudio Bertuzzi. Chiamata alle urne per Peschiera del Garda, dove nel 2014 la vittoria di Orietta Gaiulli, con il 34,46 per cento delle preferenze, aveva segnato la fine dell’era Chincarini. Un altro sindaco donna, Sabrina Tramonte, termina il suo primo mandato a Cavaion Veronese: cinque anni fa, sostenuta da due civiche, aveva ottenuto quasi il 60 per cento dei consensi. C’è poi Paola Arduini che ha guidato negli ultimi cinque anni l’amministrazione di Caprino Veronese e che nel 2014 aveva superato per una manciata di voti, 28, Graziano Concari. È già iniziata la campagna elettorale a Bardolino, dove da 10 anni governa Ivan De Beni che, alle ultime elezioni, sostenuto da un gruppo civico, era stato votato da due terzi dell’elettorato. Terminati i due mandati, De Beni non potrà più ricandidarsi. A Castelnuovo del Garda Giovanni Peretti si avvicina al termine del suo primo mandato: cinque anni fa, sostenuto da una lista nata dall’alleanza tra Pd e il movimento Casa dei cittadini, aveva conquistato il 37,55 per cento delle preferenze, garantendo la continuità con l’amministrazione guidata dal suo predecessore, Maurizio Bernardi. Primi cinque anni con la fascia tricolore al termine anche per il sindaco di Costermano Stefano Passarini che, nel 2014, si era imposto con il 70 per cento delle preferenze su Tiziana Calabrese. Pure Tommaso Bertoncelli avrebbe le carte in regola per ricandidarsi a Brenzone: al termine del primo mandato, nel 2014 aveva sottratto per un soffio (11 voti) la fascia tricolore a Davide Benedetti. A Torri del Benaco cinque anni fa Stefano Nicotra aveva sbaragliato l’avversario, Mirko Lorenzini, conquistando il 62 per cento delle preferenze. A San Zeno di Montagna gli abitanti si preparano a una nuova campagna elettorale: anche qui potrebbe ricandidarsi Maurizio Castellani, uscito vincitore nel 2014 dalla sfida con l’ex sindaco Graziella Finotti. È invece da 15 anni alla guida dell’amministrazione di Ferrara di Monte Baldo Paolo Rossi che, cinque anni fa, aveva vinto con l’83,57 per cento delle preferenze. Il Comune è il più piccolo della provincia, con una popolazione che a fine 2017 era di 228 abitanti. In Valdadige si rinnovano le amministrazioni di due Comuni. È un record quello di Dolcè, dove la civica Paese mio governa da quasi trent’anni, oggi rappresentata da Massimiliano Adamoli che a maggio festeggia i cinque anni da sindaco. A Brentino Belluno termina il suo primo mandato Alberto Mazzurana, che nel 2014, quando vinse con il 65,22 per cento delle preferenze su Virgilio Asileppi, era sostenuto dalla civica Il Passaggio. •

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