Il Forte di Rivoli passa dallo Stato al Comune, affinché ne faccia un polo museale, culturale, ambientale ed economico tramite un articolato programma di valorizzazione che si sviluppa in 11 anni e prevede interventi di manutenzione e consolidamento a carico dell’ente locale per un totale di 965mila euro.
L’atto di trasferimento a titolo gratuito dall’Agenzia del Demanio al Comune dell’ intero compendio - costituito da Batteria Alta e Batteria Bassa, Caserma Massena, Scuderia, Corpo di guardia, strada militare di accesso - è stato sottoscritto ieri mattina, nella sala consiliare in corte Bramante, dal sindaco rivolese Armando Luchesa e dal direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Dario Di Girolamo dopo la lettura del testo dell’accordo da parte del segretario comunale Carmela Puzzo.
Il valore complessivo del bene trasferito, che adesso è proprietà del Comune, è stato calcolato in sei milioni e 455mila euro.
Al momento della firma erano presenti gli assessori e i consiglieri di maggioranza, avvocati, consulenti e funzionari che da circa un anno, per l’una o l’altra parte, hanno lavorato per arrivare alla sottoscrizione dell’accordo.
Presente alla cerimonia, inoltre, anche il sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo, Raffaele Campostrini: il suo Comune in Lessinia, cinque anni fa, ha sottoscritto con il Demanio un trasferimento simile per il Forte Monte Tesoro, ora al primo step dei lavori di ripristino.
I COMMENTI. «Per Rivoli questo è un momento storico, una tappa importante a conclusione di un lungo e articolato percorso, durante il quale in passato non sono mancati momenti difficili», afferma il sindaco Luchesa, emozionato.
«Il Forte è il simbolo di Rivoli e può essere la carta vincente per la comunità come per tutto il comprensorio della Terra dei Forti. L’augurio è che attorno a questo monumento il nostro paese torni coeso e forte, per scrivere nuove pagine di economia locale».
Di Girolamo, dopo aver elogiato il lavoro di squadra e la determinazione dell’amministrazione, spiega: «Questa operazione è di particolare valore per la Direzione regionale del Demanio, che gestisce in Veneto il 10 per cento dei 45mila beni statali sdistribuiti in tutta Italia. È un patrimonio notevole per quantità e qualità».
Poi entra nel merito del Forte di Rivoli, per il quale «si chiude un percorso e se ne apre un altro, vantaggioso per tutti. L’ottica condivisa è quella della massima valorizzazione funzionale, a vantaggio del compendio e della comunità», conclude.
IL RECENTE PASSATO. L’atto di trasferimento arriva dopo anni di braccio di ferro tra Demanio e Comune, con annose contestazioni riguardanti i canoni dovuti e l’utilizzo del Forte. In mezzo c’è stata anche, nella primavera 2015, la riconsegna di tutto l’immobile alla direzione veneta del Demanio durante il periodo di commissariamento del Comune.
Pratiche burocratiche e contenziosi sono stati ripresi in mano dall’amministrazione guidata da Luchesa, insediatasi nell’estate 2015, che si era data tra le priorità proprio la risoluzione delle problematiche riguardanti il Forte e il successivo trasferimento a titolo non oneroso ora divenuto realtà dopo un serie di tappe.
Tra tutte le vicende, ricordiamo il 22 dicembre scorso l’accordo a tre - Direzione Regionale Veneto del Demanio, Segretario regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per il Veneto, Comune di Rivoli - relativo alla valorizzazione dell’ex deposito munizioni Forte Rivoli.
IL PROSSIMO FUTURO. Dovrà scattare da qui in avanti il programma di valorizzazione del Forte messo a punto dall’amministrazione comunale e richiesto dallo stesso Demanio come garanzia del trasferimento, con l’obiettivo di trasformare l’intero complesso fortificato in un luogo dedicato alle relazioni e alla memoria storica, con aree museali ed espositive, spazi per la promozione dei prodotti tipici e del patrimonio storico ambientale, per le associazioni e il volontariato, per l’organizzazione di convegni, per la promozione e per lo sviluppo economico del territorio.
Una bella sfida, per un piccolo Comune come Rivoli. Il Forte ha una doppia valenza, territoriale nella valle dell’Adige e locale in paese, e su questo doppio livello è stato costruito anche il programma di valorizzazione.
Inoltre progetti di recupero ed interventi manutentivi, eventi ed esposizioni, eventuale concessione a terzi di parti del Forte a fini gestionali dovranno essere preventivamente sottoposti alla Soprintendenza Archeologia, delle Belle arti e del Paesaggio, che vaglierà proposta per proposta per decretarne l’ammissibilità o meno.