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SEMERARO SUL GARDA

Stasera a Cavaion
il braccio destro
di Papa Francesco

Semeraro tra Bergoglio e Ratzinger
Semeraro tra Bergoglio e Ratzinger
Semeraro tra Bergoglio e Ratzinger
Semeraro tra Bergoglio e Ratzinger

Oggi, venerdì 2 settembre alle 20 nella chiesa di Sega di Cavaion, il braccio destro di papa Francesco, il vescovo Marcello Semeraro, incontrerà la popolazione e celebrerà la santa messa. A portare il segretario del papa nella piccola frazione veronese è stato Camiran Rasool, il titolare e amministratore delegato della Citco, l'azienda che lavora ed esporta il marmo, con sede nella zona industriale di Cavaion. “Ho conosciuto S.E. Semeraro qualche anno fa” spiega Rasool, musulmano e di origini irachene, “è una persona molto disponibile, aperta e solare. Gli avevo parlato della nostra comunità di Sega e lui si è interessato. Allora l'ho invitato qui e monsignore ha accettato subito con semplicità”.
Marcello Semeraro, 68 anni, nominato vescovo nel '98 da papa Giovanni Paolo II, copre come unico vescovo con otto cardinali, la funzione di segretario della Commissione Permanente presieduta dal Papa. Quindi redige verbali ed atti amministrativi a stretto contatto con Bergoglio. Ora c'è attesa per questo importante arrivo nella comunità, preparata dal parroco don Gianfranco Salamandra.
“Prima lo porteremo a pranzo in un locale tipico e a visitare la grotta di Lazise”, racconta il parroco, che ha mantenuto con lui una intensa corrispondenza via mail “alle 20 celebrerà la messa con la corale, a cui parteciperanno le autorità e spero molta gente. Mi auguro soprattutto che ci sia un interessante dibattito successivamente, sui temi più di attualità degli ultimi tempi”. “Con l'occasione vorrei dare anch'io un messaggio” aggiunge Rasool, “in quanto musulmano, visto che ho invitato personalmente un vescovo cattolico a dimostrazione di apertura verso il cattolicesimo. Vorrei sottolineare che l'Islam non è rappresentato da quattro banditi assassini, al di là del loro numero. Nell'Islam ci sono due miliardi di persone per bene, non dimentichiamo che anche da noi in Iraq ci sono attentati e morti tutti i giorni. Abbiamo un nemico in comune”.

 

Giancarla Gallo

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