<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Spiagge e ponticelli, arriva la pista ciclabile

Il sindaco Tommaso Bertoncelli presenta i lavori alla ciclabile   FOTO PECORAUn prospetto dei futuri lavori
Il sindaco Tommaso Bertoncelli presenta i lavori alla ciclabile FOTO PECORAUn prospetto dei futuri lavori
Il sindaco Tommaso Bertoncelli presenta i lavori alla ciclabile   FOTO PECORAUn prospetto dei futuri lavori
Il sindaco Tommaso Bertoncelli presenta i lavori alla ciclabile FOTO PECORAUn prospetto dei futuri lavori

«Entro fine giugno verrà individuata la ditta che realizzerà i lavori della ciclopista dall’ Unione Montana, dov’era aperto il bando. Ai primi di luglio inizierà la ricerca di ordigni bellici, indispensabile per procedere, il 1 ottobre 2018, alla posa della prima pietra». Con queste parole il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici di Brenzone, Aldo Veronesi, ha sintetizzato la situazione della ciclopista, «ormai mitica poiché se ne parla da sette anni», ha scherzato, «che collegherà tutti i borghi di Brenzone dal confine a sud con Torri fino a nord con Malcesine». In una sala civica gremita come la si vede solo al momento dell’insediamento della nuova amministrazione, i cittadini hanno risposto in massa all’appello di venire a informarsi sulla «occasione attesa da 40 anni a Brenzone», ha aggiunto Veronesi. Assieme al sindaco, Tommaso Bertoncelli, al vice e al Rup (responsabile unico) della ciclopista, geometra Alessandro Isotta, erano presenti nove degli 11 consiglieri. È toccato a Bertoncelli illustrare l’opera, prima di passare la parola all’ingegner Antonio Licini, dello studio T&D Ingegneri Associati, capofila del gruppo che ha vinto e redatto il progetto esecutivo. «Nel 2011 abbiamo iniziato l’iter», ha ricordato Bertoncelli, «e nel 2012, sempre con l’allora sindaco Rinaldo Sartori, abbiamo ottenuto i fondi dall’ex Odi, gestito dall’onorevole Aldo Brancher. Dopo traversie e un iter davvero burrascoso, abbiamo ottenuto due proroghe e aiuto da Roger De Menech, successore di Brancher all’ex Odi, che oggi si chiama Fcc, cioè Fondo per i Comuni di Confine». «Dal 2011 al 2017», ha concluso, «solo il 10 per cento delle opere finanziate dall’ex Odi è stata realizzata: tutti i Comuni hanno avuto problemi, hanno chiesto e ottenuto due proroghe per intoppi burocratici, com’è capitato del resto a noi». Il vicesindaco ha svelato anche alcuni retroscena: «ci sono stati conflitti con il Comune di Malcesine», ha detto Veronesi, «perché l’allora sindaco Chincarini aveva detto che Brenzone avrebbe usato un euro per il proprio tratto di ciclopista solo dopo che Malcesine avesse finito la propria. Poi ci si è messo il commissario prefettizio di Malcesine: ha trasmesso le carte alla Procura della Repubblica sostenendo che l’iter dell’opera fosse errato. Di conseguenza, la Guardia di Finanza ha sequestrato le carte sia a Malcesine che a Brenzone e creato un fuggi fuggi tra tecnici e addetti ai lavori. Infine, col sindaco Marchesini, dopo un iniziale braccio di ferro, ci siamo accordati e, finalmente, abbiamo trovato una soluzione. Soluzione tecnica che, voglio ricordarlo, era stata votata in consiglio comunale dalla sola maggioranza e ha ottenuto il voto contrario sia dei tecnici comunali, che della minoranza. Ma oggi siamo qui a presentare la più importante opera pubblica per Brenzone, una occasione straordinaria e unica», ha rivendicato, «anche se coi ritardi appena spiegati». L’ingegner Licini è entrato nel merito del progetto dal punto di vista tecnico. «Il territorio è suddiviso sul progetto in cinque zone: da nord, al confine con Malcesine, a sud al confine con Torri, e contrassegnato dalle lettere dalla A alla E. In molti tratti di lungolago verranno spostate le scogliere verso il lago per ricavare spiagge, e molte di queste saranno create ex novo. Lungo tutti i 5.282 metri del tragitto della ciclopista, la pavimentazione sarà nuova, in linea con l’attuale dei tratti più recenti di lungolago. Saranno create molte isole verdi e 24 passerelle su altrettanti viadotti che scendono dalla montagna. Dove ci sono le scogliere saranno create scalette per l’accesso al lago anche se i bagnanti usufruiranno, ovviamente, delle nuove spiagge, non scenderanno in acqua dalle scogliere». «Se non ci saranno residui bellici lungo i tratti del lungolago o nelle acque», è stata la conclusione del tecnico, «la tempistica data dal vicesindaco sarà rispettata: lavori al via il primo ottobre». •

Gerardo Musuraca

Suggerimenti