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Si apre la strada al distretto del Commercio

Il centro storico di Castelnuovo del Garda
Il centro storico di Castelnuovo del Garda
Il centro storico di Castelnuovo del Garda
Il centro storico di Castelnuovo del Garda

Katia Ferraro Castelnuovo del Garda potrebbe costituire un «distretto del commercio» assieme a Sona e Sommacampagna. La richiesta è stata presentata nei mesi scorsi alla Regione e in queste settimane si saprà se è stata accolta. L’articolo 3 della legge regionale 50/2012 definisce i distretti commerciali «ambiti territoriali di rilevanza comunale o intercomunale» e tra le finalità attese dalla loro creazione ci sono la riqualificazione dello spazio urbano, la rivitalizzazione dei centri storici, lo sviluppo di idee a sostegno del commercio e l’interazione tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. Il tentativo di creare un distretto è una delle azioni pensate dai tre Comuni nell’ambito del programma «Commercio 2020», che Castelnuovo ha avviato assieme a Pastrengo, Valeggio, Bussolengo e Sona, a cui si è poi unito Sommacampagna. «Proprio il fatto di essere già insieme in questo programma potrebbe essere una marcia in più per ottenere il riconoscimento di distretto», spiega l’assessora castelnovese al commercio Elena Tenero. «La graduatoria dovrebbe essere pubblicata in questo mese. L’eventuale riconoscimento non darà finanziamenti al Comune, ma di certo consentirà di ottenere punteggi più alti qualora dovessimo partecipare a progetti e bandi regionali dedicati alle imprese commerciali». I tre Comuni hanno affidato uno studio a esperti di distretti, che per ogni paese ha individuato punti di forza e criticità per lo sviluppo di una rete commerciale che tenga testa a grandi attrattori come i centri commerciali o la spinta sempre più accentuata verso l’acquisto di prodotti in internet. Dopo tre anni dall’avvio del programma, la sfida è ancora coinvolgere commercianti ed esercenti. «Su circa 250 attività presenti sul territorio comunale di Castelnuovo tra negozi, esercizi pubblici e attività ricettive», informa Tenero, «sono solo una decina (il 4 per cento) i titolari che partecipano alle iniziative organizzate». Ma cosa è stato fatto finora e cosa riserva il futuro? «Abbiamo istituito il Comitato commercio con rappresentanti del capoluogo e delle frazioni», risponde Tenero, «attivato un percorso formativo gratuito sulle reti d’impresa finanziato da un bando regionale, creato l’iniziativa Moro nel piatto per valorizzare il nostro vino tipico e attivato una mailing list per far circolare informazioni utili tra i nostri commercianti». Tra le azioni da mettere in campo nel 2018 ci sono lo studio di un piano per migliorare il mercato settimanale, il rafforzamento del tavolo di coordinamento con commercianti, associazioni di categoria e di volontariato «per organizzare iniziative che facciano vivere il centro storico e stimolino la presenza di famiglie e turisti» e l’attivazione di nuovi percorsi formativi per i piccoli imprenditori. Tenero si sofferma sul progetto per valorizzare il mercato settimanale: «Lo studio fatto l’ha incluso tra i punti di forza: è un’occasione di aggregazione per i residenti e un attrattore per i turisti e porta beneficio anche ai negozi del paese». •

Katia Ferraro

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